Reggiana – AlbinoLeffe 2-3 (0-0) Reggiana (4-2-3-1):
Bellucci; Bandini, Dametto, Solini, Possenti; Viapiana (cap.), Parola; Rampi (5′ st Antonelli), Cavion, De Silvestro (32′ st Piccinelli); Ruopolo (24′ st Anastasi). A disp.: Leone, Cossentino, Zanetti, Brunori Sandri. All.: Battistini.
AlbinoLeffe (4-3-1-2): Offredi; Salvi, Ondei, Piccinni, Regonesi (cap.); Girasole, Taugourdeau (18′ st Hetemaj), Maietti; Corradi (23′ st Allievi); Cisse (37′ st Vorobjovs), Pesenti. A disp.: Amadori, Beduschi, Gazo, Calì. All.: Madonna.
Arbitro: Ros di Pordenone (Hager di Trieste, Dal Cin di Conegliano).
Reti: 4′ st Girasole (A), 25′ st Cavion (R), 39′ st e 42′ st Pesenti (A), 45’+4′ st Anastasi (R).
Note: serata uggiosa, terreno in discrete condizioni. Spettatori 2.741 (incasso 11.991 euro) di cui 1.217 abbonati e 6 ospiti. Ammoniti Piccinni, Dametto, Girasole (proteste) e Bandini. Corner 6-6; recupero 1′ e 6′.
REGGIO EMILIA – Botta, risposta e giochi pirotecnici nel finale, by Girasole e Pesenti che ne piazza un paio sanguinoso. Nel posticipo della settima del girone A di Prima Divisione l’AlbinoLeffe è più forte, ma solo grazie ai singoli, degli avversari di turno e delle sue stesse amnesie. E la sfida al redivivo ex Ciccio Ruopolo termina col sospiratissimo bottino pieno dopo due turni di fame nera.
Una serata dalla cronaca succosa, inaugurata al 3′ proprio dal volto conosciuto che si gira di sinistro approfittando del tocco dalla bandierina di Viapiana: Offredi blocca a terra. I seriani puntano sul binomio ordine & disciplina, puntellati da una mediana a fisarmonica per agevolare le due fasi. Il peccato mortale di Pesenti, al decimo, è fare trenta a suon di dribbling rimanendo a secco di trentuno: la conclusione da fuori è strozzata e imprecisa. I Mindo-boys guadagnano terreno cercando il fondo, e sull’angolo al 17′ battuto da Taugourdeau è Girasole a calciare sull’esterno della rete il rigore in movimento. Dall’altra parte il piatto forte sono i calci da fermo e sugli sviluppi di un corner Cavion (25′) sfiora il vantaggio di testa sul cross del suo capitano.
Nella ripresa il sortilegio degli ultimi venti-trenta metri – intruppati di maglie – resiste comunque il tempo di un paternoster, ovvero finché l’apripista delle danze del lunedì sera non intravvede lo spiraglio. Cavion e Solini non spazzano sulla zuccata di Pesenti – servito dal traversone di Regonesi – e il valdimagnino scuola Atalanta (come il terzino altrui Pesenti, ancora a metà con Zingonia) infila il tap in nella cruna di un ago. All’undici di Battistini ci vuole un altro ex col dente al veleno: Antonelli rimpiazza l’imbambolato Rampi e si dà da fare, Offredi abbassa la saracinesca (14′). La truppa seriana si chiude a riccio affidandosi alle ripartenze, anche se la Pantera di Petosino non ci prende mai (fuga slalomeggiante sull’out sinistro e tiro alle stelle al 18′) e Madonna sceglie la coperta corta (dentro Hetemaj e Allievi). Ciccio-gol pasticcia di fronte sull’ultima chance (23′) prima di essere richiamato in panca, ma il nuovo spauracchio Anastasi si fa bastare l’omonimia famosa per indurre Piccinni al patatrac: campo libero per la palla d’oro dall’area piccola convertita da Cavion nel pari. Per i bergamaschi è bambola totale, e Offredi deve farsi accreditare gli straordinari sull’assistman dell’1-1, abile a passare nel bel mezzo di una difesa di burro. Fortuna che gli emiliani alzano troppo il baricentro col risultato di scoprire i fianchi. Pesenti a dieci dal sipario non sfrutta l’allungo di Salvi per merito del recupero di Viapiana, spia che l’impresa è dietro l’angolo. L’azzecca Piccinni, a mo’ di refugium peccatorum, con la torre sul piazzato di Regonesi che innesca la girata di Pesenti utile a rimettere il naso avanti. E il bomber di Fara d’Adda decide di inventarsi il bis personale, liberandosi di mezza difesa per esplodere il fragoroso sinistro del 3-1 grazie anche al suggerimento della new entry Vorobjovs. Girasole ci va ancora vicino a un passo allo scadere con un lob, ma Bandini non si fa ipnotizzare e la festa per l’aggancio al quarto posto (al Vicenza, prossimo nemico da affrontare al “Comunale”, quota 13) – non certo rovinata dal gol della bandiera in extremis di Anastasi, pescato da Piccinelli – può avere inizio.
Simone Fornoni
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