Pro Patria – AlbinoLeffe 1-0 (0-0)PRO PATRIA (3-5-2):
Mangano 6; Molinari 6,5 (29′ st Saporetti 6,5), Fietta (cap.) 6,5, Vaghi 6; Perotti 5,5 (1′ st Olivieri 6), Piran 7, Bertoni 6, Gavioli 6,5 (15′ st Ferri 6), Caluschi 7; Chakir 5 (1′ st Piu 6), Citterio (1′ st Stanzani 6,5). A disp.: 1 Del Favero, 22 Cassano, 28 Badnjevic, 31 Restelli. All.: Jorge Vargas 6.
ALBINOLEFFE (3-5-2): Facchetti 6; De Felice 6 (30′ st Milesi 6), Marchetti 6, Ntube 5,5; Concas 6 (30′ st Muzio sv), Brentan 6 (13′ st Doumbia ), Genevier 6, Giorgione (cap.) 6,5, Zoma 5,5; Toma 5 (13′ st Petrungaro 6,5), Rosso 5 (30′ st Cocco 6). A disp.: 1 Pratelli, 22 Pagno, 4 Saltarelli, 30 Piccoli, 43 Zambelli, 45 Angeloni. All.: Giuseppe Biava 5,5.
Arbitro: Burlando di Genova 7 (D’Angelo di Perugia, Peloso di Nichelino; Bortolussi di Nichelino).
RETE: 4′ st Piran (P).
Note: ammoniti Marchetti e Caluschi per gioco scorretto, Cocco per proteste. Tiri totali 6-12, nello specchio 2-5, parati 1-4, respinti/deviati 3-3, legni 0-1. Corner 3-9, recupero 1′ e 5′.
Busto Arsizio (Varese) – Un rimpallo di troppo e per l’AlbinoLeffe la Coppa Italia finisce sul nascere nella tana della Pro Patria. I tigrotti a inizio novembre tenteranno di azzannare anche l’Alessandria, vincitrice sul Novara prossimo ospite della squadra di Beppe Biava, finora a zero vittorie e due ko in sei giornate di campionato, allo Stadium di Zanica domenica 9 ottobre alle 14.30.
Un confronto non certo acceso all’eccesso, buono a ribadire la sterilità offensiva già emersa in avvio di stagione. Tra l’altro a Manconi è stato risparmiato l’impegno. Scheggiata la traversa da Giorgione nella consueta esplosione improvvisa (9′) da fuori rientrando dall’out, lo stesso trova l’imbucata per Toma, anticipato all’ultimo in corner da Piran. Si spinge e non si fa 13 perché l’imbeccata Zoma-Toma viene sventata in fallo di fondo dal gioco aereo a contrasto di Cernuschi, origine del secondo di tre corner in un fazzoletto che assiste al colpo di frusta imperfetto di Ntube, futuro innesco dell’azione più nitida e pericolosa ma più avanti colpevole nel parapiglia fatale, una sponda strozzata a un compagno che non c’è. Scollinata la mezzora, invece, Momo viene colto in controtempo dal velo del capitano sulla palla bassa in orizzontale di Concas innescato da Brentan. Entro un poker d’orologio la mezzala veneta, costante nelle due fasi seppur ad autonomia limitata, chiude il pendolino sinistro avversario in angolo in occasione del servizio dalla bandierina sinistra di Gavioli per il mancino in mischia di prima di Molinari, causa del tuffetto in presa di Facchetti, mai scomodatosi in precedenza.
Il perticone Rosso, dal canto suo, sta tanto alla larga dall’affollata area bustocca da segnalarsi per il boccaccesco infortunio rimediato per stoppare in uscita dalla barriera la punizione a due tra Bertoni e la sua mezzala sinistra, protagonista in seguito (37′) della sventagliata per il gioco delle torri del duo d’attacco sventato dal portiere dei blucelesti in giallo in anticipo su Chakir. Dal nulla, a un tris dall’intervallo, ecco la sfuriata dell’accentrato Concas a rimorchio del dribblomane braccetto sinistro, praticamente in bocca a Mangano, e la muraglia di piede in caduta del centrale destro di casa per dire di no al sannita sulla ribattuta.
Rigori in movimento falliti, zampata in canna al buon Carmine anche al rientro dal tunnel, quando Vaghi gliela porge graziosamente dal quinto corner di Genevier da sinistra, svantaggio calato come la mannaia. Piran, infatti, fa presto a sfruttare l’errore in uscita a due del francese e di Toma, ciccato poi da Ntube sulla tripla pressione tra il match winner, l’autore della rimessa Cernuschi invertitosi di fascia e lo spondista-scaricatore di fronte Stanzani: incrocio lontano battezzato spostandosela sul mancino all’ingresso in area. Al 18′ la rovesciata del beneventano è pretenziosa senza incrociare, nel gioco tra centrale di sinistra difensivo e quinto a destra che la rimette in mezzo di testa per il velo della new entry Doumbia. Una cinquina secca e l’assistman della vittoria locale sul la di Ferri trova il ferrarese in traiettoria, quindi è il marcatore di casa a deviare in fallo di fondo il tracciante sinistro del 17, girato intorno all’ivoriano spostato in attacco dall’ingresso di Petrungaro. I seriani pigiano a tavoletta, ma non ci arrivano proprio: intorno al quarto d’ora alla fine, Vaghi smorza il subentrato a centrodestra e Giorgione viene tenuto distante dal pari dall’intervento un po’ alla carlona ma efficace del portiere altrui sulla bottarella del francese. Due minuti e l’esterno romano si vede sbucciare dall’autore del gol, a favore di guantoni amici, la puntata in conversione a U. La Dea Bendata, se guarda giù, lo fa solo con Saporetti per fargli trovare sul destro all’altezza della riga il diagonale in controsterzata di Petrungaro, inseritosi sul filtrante di Cocco a un settebello dal novantesimo. Stanzani incespica a rimorchio di Ferri; ultima chance per il sardo dalla lunetta, stop e volée alta di poco sul lancetto del suo play al 2′ di recupero. Sotto di nuovo col Girone A di serie C: nel festivo arriva la capolista.