AlbinoLeffe – Padova 1-2 (1-0)ALBINOLEFFE (3-5-2):
Pagno 7; Milesi 6, Marchetti 6 (38′ pt Riva 6), Saltarelli 6; Gusu 6 (33′ st Tomaselli 6), F. Gelli 6, Nichetti 6,5 (16′ st Doumbia 5,5), Giorgione 6,5, Poletti 6,5 (33′ st Michelotti 5,5); Cori 6, Galeandro 7 (16′ st Martignago 6). A disp.: Rossi, Taramelli (p), J. Gelli, Piccoli, Ravasio, Genevier, Miculi. All.: Michele Marcolini 6,5.
PADOVA (4-3-3): Donnarumma 7,5; Germano 6, Ajeti 6, Monaco 6, Kirwan 7,5; Settembrini 6,5, Ronaldo 5,5 (26′ st Jelenic 6), Della Latta 7; Bifulco 6,5 (37′ st Terrani sv), Ceravolo 6 (26′ st Chiricò 7), Nicastro 5,5 (37′ st Cissé sv). A disp.: Vannucchi, Gerardi, Valentini, Santini, Dezi, Bacci, Gasparini. All.: Massimo Oddo 6,5.
Arbitro: Collu di Cagliari 6,5 (Licari di Marsala, Montagnani di Bolzano; IV D’Ambrosio Giordano di Collegno).
RETI: 3′ pt Galeandro (A), 4′ e 48′ st Kirwan (P).
Note: pomeriggio soleggiato, spettatori 612 di cui 425 paganti per un incasso di 3.494 euro. Ammoniti Ajeti, Galeandro e Settembrini per gioco scorretto, Kirwan per esultanza scomposta, Nichetti (in panchina) e Marcolini (all. A.) per proteste (50′ st). Tiri totali 7-10, nello specchio 4-5, respinti/deviati 0-1, parati 3-4, legni 0-1. Corner 3-6, recupero 0′ e 5′.
Zanica – E dire che Martignago, in asse con Tomaselli, l’aveva messa sull’esterno della rete a portiere fuori causa a soli 4 minutini dalla meta beffarda degli altri. L’illusione che si chiama Galeandro, lesto all’insaccata da quinta personale, ribaltata dal doppio Kirwan, geni da rugbista prestati al pallone, destro dall’area e sinistro sottoporta, per non far perdere al Padova la scia della capolista Alto Adige. Il sogno di espugnare l’AlbinoLeffe Stadium, per di più spaiando la coppia d’attacco orfana dell’acciaccato superbomber Manconi, è da rinviare ancora, dopo soli 4 punti comprensivi del paio di ko, con la Giana come precedente, nella casa nuova di trinca inaugurata nel solstizio d’inverno.
Se all’andata a fine ottobre Chiricò e Jelenic avevano risolto un match senza troppa storia, stavolta c’è da mangiarsi le dita dalla rabbia, benché sia riapparso l’atavico difetto dei remi tirati in barca troppo in fretta, precisamente dopo il mancato raddoppio dell’apripista due giri di lancetta dopo il rientro dal tunnel, spuntando dieci metri davanti il secondo palo sull’angolo di Giorgione dalla destra per dimostrare una volta di più che il dna da portiere del fratello d’arte Antonio Donnarumma non è acqua di rubinetto. Il colpo di reni che ha tenuto la Bluceleste lontana dal colpaccio, a conti fatti, nonostante le chances nella ripresa per gli ospiti siano fioccate come neve in piena stagione. Il trittico settimanale fino alla quattordicesima di ritorno si completa mercoledì a Vercelli (ore 18) e domenica 20 ricevendo il Lecco (17.30), tappe decisive per mantenere una posizione in area playoff, attualmente la decima (37) con due lunghezze sul Mantova che valgono tre in virtù degli scontri diretti.
Pronti via, taccuino mai disoccupato. Si parte dalla zampata con controllo accentrato del mancato match winner subito subito, spondato da Cori sul lancione di Poletti, lo stesso che al 16′ anticipando in elevazione Ceravolo sullo scavino di Settembrini propizierà il palo pieno di Nicastro in diagonale. Il napoletano tra i legni è insuperabile, vedi respinta al 9′ sulla convergenza del laterale sinistro, salvo al quarto d’ora quando se la fa soffiare dal nemico dichiarato che la porge al centravanti, capace di sfumare tutto senza pescare Gelli a dovere. Quest’ultimo, dalla sua, chiude malaccio l’occasione a incrociare (12′) regalatagli dallo sciagurato disimpegno in orizzontale di Ronaldo, play mancino spesso fuori giri, mentre The Duel si rinnova a due lancette dal ventesimo in asse con la catena di destra e la boa là davanti, protagonista di una sforbiciata pretenziosetta (27′) accompagnata proprio dalla mezzala labronica.
Se a 2′ dall’intervallo il capitano sannita si mette in traiettoria per rintuzzare l’assalto dal vertice di Della Latta, a salire in cattedra nella seconda metà è Pagno, tutte pezze da urlo al netto della doppietta imbracciata dal Kiwi, Niko, figlio dell’ex rugbista John che sfrutta a dovere il tracciante di Bifulco aggiungendoci il tap-in verso il gong su punizione dalla destra di Chiricò. Parate prodigiose sul cabezazo di Della Latta (19′) da calcio d’angolo, Ronaldo dopo il cadeau di Doumbia e ancora il toro della Locride (23′). Mira sballata, in attesa del matchball, per lo stesso neozelandese sbucando di fronte sul piazzato a rientrare del futuro assistman vincente e per Terrani (40′) sul la della mezzala sinistra. Nessuno imputi all’ex Stezzanese e Ponte San Pietro l’uscita per viole su una testatona precedentemente fallita dal risolutore di giornata, please…