Pavia – AlbinoLeffe 2-1 (0-0)PAVIA (3-4-1-2):
Facchin 6; Cristini 6 (28′ pt Falconieri 6,5), Sorbo 5,5, Sabato 6; Cardin 6,5, Rosso 6,5, Carraro 5,5 (39′ st Romanini 7), Sereni 6; Cesarini 6 (26′ st Cogliati 6); Ferretti 5,5, Soncin (cap.) 6. A disp.: De Toni, Carotti, Corvesi, Biasi. All.: Maspero 6.
ALBINOLEFFE (4-3-3): Offredi 6,5; Salvi (cap.) 6,5, Ondei 5, Moi 6,5, Allievi 6; Calì 6,5 (39′ st Bentley sv), Gazo 6,5, Maietti 6 (46′ st Vorobjovs sv); Aurelio 6 (11′ st Personè 6), Pesenti 3, Momentè 7. A disp.: Amadori, Ambra, Cortinovis, Nichetti. All.: Pala 6.
Arbitro: Baldicchi di Città di Castello 6 (Rizzato di Rovigo, Rossini di Padova).
RETI: 16′ st Momentè (A), 20′ st rig. Soncin (P), 45′ st Romanini (P).
Note: ammoniti Pesenti (proteste), Soncin, Maietti e Romanini (c.n.r.). Espulso Pesenti all’8′ pt per reiterate proteste. Corner 5-2; recupero 2′ e 5′. Spettatori 2300 circa.
PAVIA – Il rientro da profondo rosso di Pesenti dura otto minuti scarsi e l’illusione del colpaccio tre, ma l’amaro disincanto del quarto ko aspetta il novantesimo per calare la mannaia sulla testa dell’AlbinoLeffe sfigato e autolesionista del posticipo della settima giornata a Pavia. Un ko immeritato che chiude il trittico in otto giorni inaugurato dalla vittoria rompighiacchio col Monza e proseguito col pari nel recupero di mercoledì scorso contro l’Arezzo. E in classifica, in attesa dello scontro casalingo con la FeralpiSalò di sabato, è sempre zona rossa a quota cinque.
Tra i Pala-boys, insieme allo squalificato Taugourdeau (che ne avrà anche per l’ottava; di là out per l’identico motivo Malomo, ex della partita insieme al tecnico Pala) manca anche l’infortunato Corradi, ma la defezione non autorizzata è quella del bomber di Fara d’Adda, al rientro dopo la distorsione alla caviglia sinistra rimediata all’esordio a Cremona e capace di farsi cacciare per due parole di troppo su una fischiata a sfavore. Un peccato, soprattutto alla luce dell’accertata friabilità della terza linea di casa – 11 gol presi in 6 partite, 4 solo a Novara nell’ultimo turno -, eppure i seriani trovano la compattezza sul campo senza correre pericoli. Anzi, il primo bipede a vedere lo specchio è Momentè, che al 14′ manca di non molto il bersaglio con un velenoso sinistro: la palla, purtroppo, tarda a scendere e si allarga. La risposta al 21′ dell’ex atalantino Soncin, che si ritrova la sfera dal limite sullo stesso piede dopo un’azione scatenata da Rosso dall’out destro, non conosce miglior sorte. Il copione obbliga i blucelesti in divisa rosso-gialla a subire lo stucchevole giropalla degli azzurri, che peraltro al 28′ perdono Cristini e devono inserire Falconieri arretrando Cardin; per finalizzare le ripartenze da parte bergamasca manca l’uomo in più per bucare le maglie difensive altrui (Momentè gira debolmente di testa il lob di Aurelio al 38′), mentre ai pavesi non resta che lavorare sulle fasce per poi ciabattarla centralmente da distanze innocue.
Nella ripresa, subito due rischi assai più concreti per Offredi, che non riesce a trattenere la staffilata radente di Sabato ma non deve impegnarsi troppo sull’incornata di Ferretti al 2′: l’attaccante di Maspero svetta sul traversone di Sereni da posizione molto defilata. La riproposizione della via crucis dello “Zini” alla prima stagionale – allora l’espulso era stato Corradi – conosce però la variante di qualche canches, vedi combinazione Calì-Salvi al 7′ che culmina in un suggerimento teso a mezza altezza intercettato dalla fronte di Momentè: tempismo ottimo vanificato dalla mira a lato del primo palo. Il Pavia spinge a tavoletta e il Gigante di Strozza ne ha per scaldarsi nuovamente i guantoni al 12′ per abbassare la saracinesca sul tiro a giro di Rosso, ispirato dall’azione dalla mancina di Cesarini, dai diciotto metri; poi il vantaggio ospite a sorpresa sulle ali di un secco contropiede: Calì mette sui piedi di Momentè un allungo al contagiri e al veneto scuola Inter non resta che piazzarla di piattone sotto la traversa. Ma la felicità dura tre giri di lancetta, perché su uno spiovente spunta la mano assassina (di Calì) e il Cobra infila il pari dal dischetto del rigore. L’ultimo sussulto potrebbe essere la volée di Cardin al 38′ su azione dalla bandierina (l’angolino rimane un miraggio), ma Offredi deve capitolare al 90′ sul patatrac di Ondei, che rinvia corto sulla sciabolata di Rosso dalla lunga consentendo a Romanini il più facile dei tap in a porta pressoché spalancata.
Simone Fornoni