AlbinoLeffe – Pro Patria 0-0ALBINOLEFFE (3-5-2):

Savini 6; Cerini 6,5, Canestrelli 6,5, Riva (cap.) 6,5; Tomaselli 6 (39′ st Mondonico sv), Nichetti 6 (18′ st Petrungaro 6), Genevier 6,5, Piccoli 6, Gelli 6; Manconi 6,5, Cori 5 (28′ st Ravasio 6). A disp.: 24 Paganessi, 31 Caruso (p), 3 Berbenni, 8 Trovato, 10 Gabbianelli, 29 Ghezzi, 32 Maritato. All.: Marco Zaffaroni 6.
PRO PATRIA (3-5-2): Greco 6; Gatti 6, Boffelli 6,5, Molinari 6; Colombo (cap.) 6,5, Nicco 6, Bertoni 6,5 (45′ st Fietta sv), Brignoli 6 (20′ st Galli 6), Pizzul 6,5 (28′ st Spizzichino 6); Kolaj (20′ st Le Noci 6), Latte Lath 6 (28′ st Castelli 6). A disp.: 12 Mangano, 2 Compagnoni, 7 Cottarelli, 25 Ferri, 26 Massetti, 31 Vaghi. All.: Ivan Javorcic 6.
Arbitro: Sfira di Pordenone (Lazzaroni di Udine, Miniutti di Maniago; IV Lingamoorthy di Genova).
Note: ammoniti Nichetti, Latte Lath e Brignoli per gioco scorretto. Tiri totali 7-14, nello specchio 3-4, respinti 2-3, parati 3-4. Corner 2-3, recupero 0′ e 4′.

Gorgonzola (Milano)L’AlbinoLeffe non vince più. Con la Pro Patria è il quarto occhiale nelle ultime cinque partite e l’ottavo nel girone A di serie C1, la cifra di un digiuno da bottino pieni che dura dal 17 febbraio col colpo gobbo nella tana del Renate. Ma al cospetto dei bustocchi, zavorrati dalla mira stortissima, è già grassa che non sia arrivato un altro ko a ruota di quello di Alessandria. Quota 40 in classifica non è certo da buttare a dispetto di una marcia molto rallentata in questo ultimo scorcio d’ibverno: il mese si chiude mercoledì a Como, domenica 21 ospitando il Novara e sabato 27 a pranzo ad Olbia.
Dall’inizio incoraggiante si passa in breve a un confronto dai ritmi sincopati con qualche pericolos corso in eccesso. Canestrelli ci mette la testa in modo imperfetto sulla punizione da sinistra di Genevier già allo start, mentre l’atalantino Latte Lath all’alba dell’ottavo sul contrasto di Riva ha un guizzo in caduta con rimpallo a sfavore non riuscendo a tramutare in oro il cadeau di Gatti sceso dall’out. A lungo l’unica conclusione nello specchio resta la telefonata dalla distanza di Manconi dopo una corserella dalla trequarti (11′), anche perché di là si fatica a costruire nel tentativo di far breccia nel giropalla cauto a tinte blucelesti. Al ventesimo Pizzul innesca Brignoli che sbatte addosso a Cerini, sei giri di lancetta ed è Riva, che secondo qualcuno tocca col braccio, a stoppare Nicco in asse con l’aletta ivoriana cresciuta a Zingonia.
Non che s’accendano i fuochi d’artificio, solo che i Tigrotti (avanti in classifica di 10 lunghezze) pur avendo più zampa hanno gli artigli limati . La mezzala di due mezze chances prima non punisce (28′) l’uscita corta di Tomaselli non sapendo tener bassa la palla, Savini ha altresì il suo bel daffare per opporre i pugni a Kolaj sulla sfera rimessa dentro da Bertoni dopo il calcio franco murato dalla barriera. I seriani su azione non passano mai, c’è bisogno delle situazioni inattive. Ed è di seconda che Gelli (42′) ci prova senza imprimere potenza e angolazione sulla respinta di testa di Gatti sull’angolo da destra del francese, mentre a tiro c’è il capovolgimento con mischia al limite e il destro strozzato del play nemico scarico di stress per il portiere di casa.
Nella ripresa qualcosina in più si vede. Di là non scherzano mica, anche se a cominciare le danze è Manconi che al 7′ spedisce contro la retroguardia bustocca il diagonale al volo sul piazzato sporco di Genevier. Ficcante, invece, la risposta sull’asse Bertoni-Pizzul, con Savini a bloccare la spaccata del secondo senza opposizione (17′). Titoli di coda lontani, rischi sempre presenti dopo il duplice tentativo del bomber bergamasco al 27′, ovvero botta strozzata in angolo servitagli da Tomaselli come ciliegina al cambio campo di Petrungaro e ribattuta sul tiro dalla bandierina susseguente: Greco blocca senza affanno. Il laterale subentrato a sinistra non impatta il successivo suggerimento alto da destra dell’attaccante scuola Inter (33′), che in seguito proietta Ravasio al crossetto a mezz’altezza (35′) bloccato senza pensieri dal guantato nemico, poi riprende la fase della strizza. A un settebello dal novantesimo, da sinistra, con Le Noci a recitare la particina del suggeritore, si sviluppa l’azione da quinto a quinto che porta l’ex Colombo al conato mancino dal limite, non abbastanza insidioso da richiedere più di un tuffetto. Ma sono passati soltanto un paio di giri cronometrici dalla girata incredibilmente alta di Castelli sul lancio smarcante del solito Bertoni.