L.R. Vicenza – AlbinoLeffe 0-0
VICENZA (3-5-2):
Confente 6; Ierardi (cap.) 6, Golemic 6,5, Laezza 6,5; De Col 6, Ronaldo 6,5 (37′ st Jimenez sv), Cavion 6, Proia 5,5 (12′ st Greco 6), Costa 7 (27′ st Rossi 6); Rolfini 6 (12′ st Pellegrini 6), Ferrari 6 (27′ st Della Morte 6). A disp.: 12 Massolo, 22 Siviero; 4 De Maio, 17 Scarsella, 18 Tronchin, 24 Valietti, 33 Lattanzio, 44 Talarico, 73 Sandon. All.: Aimo Diana 6.
ALBINOLEFFE (3-5-2): Marietta 6,5; Borghini (cap.) 6, Marchetti 6,5, Gatti 6; Gusu 6,5, Doumbia 6, Giorno 7 (37′ st Brentan sv), Piccoli 6 (17′ st Genevier 6), Saltarelli 6,5 (46′ st Munari sv); Longo 6 (17′ st Carletti 6), Zoma 6,5 (37′ st Arrighini sv). A disp.: 1 Pratelli, 12 Taramelli; 3 Zanini, 13 Milesi, 19 Angeloni, 20 Muzio, 46 Barcella, 95 Agostinelli. All.: Giovanni Lopez 6,5.
Arbitro: Zanotti di Rimini 6,5 (Morea di Molfetta, Starnini di Viterbo; IV Marangone di Udine).
Note: minuto di silenzio per le vittime dell’incidente ferroviario di Brandizzo. Spettatori 8.070 di cui 6.146 abbonati e 8 ospiti per un incasso di 68.357 euro. Ammonito Giorno per gioco scorretto. Tiri totali 9-5, nello specchio 3-2, parati 3-2, respinti/deviati 2-3, legni 0-1. Corner 2-3, recupero 0′ e 6′.
Vicenza – Dalla Coppa Italia sollevata quel glorioso 29 maggio 1997 sotto gli occhi del Napoli agli occhiali inforcati, per il condottiero dell’AlbinoLeffe, un tempo condottiero del Lane, il “Romeo Menti” è sempre e comunque un’emozione. Da maestro di tattica cui è mancato quel quid di fantasia a pelo d’erba, insieme all’unico innesto lasciato in panca, Zanini, la mezzala erede di Giorgione. Fatto sta che il Vicenza, più forte anche sulla carta, ha rischiato di concedere il bottino corsaro. Una partita da flash e scelte decise. Chiavi della macchina a Giorno che si ferma davanti all’incrocio su punizione al minuto 66 scarso, sinistra al braccetto Saltarelli e pedale a tavoletta a Zoma la ricetta in parte inedita di Lopez, grande ex di turno insieme al regista bustocco e al panchinaro Milesi, “Ciao Giò eterno capitano” secondo uno dei tre striscioni dei suoi antichi estimatori.
Partenza sparata dei berici di Aimo Diana, il famoso esordiente in panchina con cinquina sporca a Bergamo proprio contro l’avversario del Monday Night l’8 novembre di 8 anni fa, eppure il confronto è stato piuttosto equilibrato, quasi sbloccato al netto di sprazzi rarefatti. Nemmeno un paio di lancette e De Col, raggiunto dall’apertura da mancina di Ferrari, dal vertice destro chiama il reattivo Marietta al rifugio in angolo, dal quale è Costa a servire la zuccata in corsa dritta per dritto di Laezza. Manca poco alla risposta in assolo di Zoma, stoppato a fatica da Confente nell’uscita protetta dal laterale sinistro ex spallino, ma lungo le due catene c’è sempre qualche pericolo di troppo, vedi Rolfini che all’ottavo imbocca il corridoio del suo esterno sinistro a tutta fascia impegnando quasi dal fondo il prodotto del vivaio alessandrino con un abbozzo di diagonale nemmeno ben riuscito. Una respinta a corpo disteso e piedi protesi, gli stessi che provano a distendere in avanti le coppie Gatti-Momo (deviato in angolo) e Gusu-Longo col centravanti a spizzarla nel nulla alle soglie del quarto d’ora.
La Bluceleste, pur aumentando i giri ovvero abbassando progressivamente quelli altrui, non è particolarmente continua al cospetto di una squadra di rango e, anzi, dietro palesa qualche noia in disimpegno. Rolfini scarica per Ronaldo (24′) su uno di questi, ma c’è la copertura a due di Gatti e Piccoli che allontana. Il risveglio seriano a 9′ dalla pausa costringe il guantato di casa a uscire sulla trequarti difensiva per chiudere al razzente attaccante africano ospite la strada apertagli dal pendolino rumeno, mentre a un poker il ping pong Zoma-difesa-Longo si risolve in un nulla di fatto.
La ripresa s’avvia con la lunga fuga del solito Zoma conclusa dal sinistro addosso all’estremità di Confente (2′), senza che Giorno da sinistra riesca a indirizzarla bene a disposizione di Longo, autore del tocco (smorzato più tardi, al 6′, su recupero di Piccoli) per il partner di reparto, e Gusu. Tocca invece a Marchetti innalzare la muraglia sul tentativo di seconda di Ferrari, favorito al decimo da un doppio rimpallo. Di là, del resto, ce l’avevano quasi fatta Costa dopo 2′ e Rolfini al 5′ vincendo il contrasto con capitan Borghini, anche se sorprendere un professionista con la loffia dal fondo non sarebbe stato facile per anima viva. Il pericolo da allarme rosso, però, è di marca bergamasca, col nuovo metronomo a sverniciare l’intersezione dei legni (21′) da fermo, zolla conquistata dal solito burkinabé-ivoriano. L’ivoriano integrale, Issa Doumbia, sbatte su Golemic (24′); De Col, nel tentativo di incocciare la pallonessa di Cavion in gioco aereo, sulla fisicità di Saltarelli che gli taglia l’orizzonte. Triestina attesa allo Stadium di Zanica domenica 10 alle 18.30 per l’esordio tra le mura amiche.
Simone Fornoni