Pordenone –AlbinoLeffe 1-0 (0-0)PORDENONE (4-3-1-2):
Bindi 6; Semenzato 6.5, Stefani (cap.) 6,5, Barison 6,5, De Agostini 6,5; Misuraca 6,5, Burrai 6, D. Gavazzi 6 (47’ st Rover sv); Berrettoni 7 (28’ st Bombagi 6); Candellone 6 (48’ st Bassoli sv), Magnaghi 5,5 (35’ st Ciurria 6). A disp.: Lonoce, Meneghetti (p), Nardini, Damian, Frabotta, Florio, Cotali. All.: Tesser 6.
ALBINOLEFFE (3-5-2): Coser 7; Gusu 6 (34’ st Ruffini sv), Mondonico 6, Stefanelli 5,5; Coppola 6 (21’ st Gonzi 6), Giorgione (cap.) 6,5, Nichetti 6, Sbaffo 6,5 (26’ st Agnello 6), Gelli 6,5; Kouko 5,5 (26’ st Sibilli 5,5), Cori 6,5. A disp.: Cortinovis, Athanasiou (p), F. Gavazzi, Mandelli, Ravasio, Sabotic, Riva. All.: Marcolini 6.
Arbitro: Cosso di Reggio Calabria 5 (Madonia di Palermo, Giorgi di Legnano).
RETE: 3’ st rig. Berrettoni (P).
Note: pomeriggio freddo, terreno in condizioni precarie. Spettatori 1.400 di cui 617 abbonati, incasso 9.228 euro. Coser para un rigore a Burrai al 16’ pt. Ammoniti Barison, Sbaffo, Semenzato, Stefanelli, Gonzi e Rover. Corner 4-4, recupero 2’ e 5’.
Pordenone – Coser disinfetta solo un morso su due dei Ramarri dagli 11 metri, ma il manovriero AlbinoLeffe non azzanna come da triste abitudine e va in bianco esattamente come il suo kit da trasferta sul campo del Pordenone capolista. Dodicesimo match senza segnare, settima sconfitta, ma a fronte di sole due vittorie, col Renate il 18 novembre (ottenuta da Max Alvini) e con la Virtus Vecomp Verona a tre giorni dal Natale: con 8 punti in altrettante partite, vista la perdurante sterilità dell’attacco (12 in 21 turni) e l’ultimo posto a quota 18, tutto si può dire tranne che la cura Marcolini stia funzionando. Anche se la sbandata nel testacoda al “Bottecchia” della seconda di ritorno è stata condizionata da interpretazioni arbitrali quantomeno dubbie.
Tra ottavo e nono giretto cronometrico Berrettoni da sinistra e Coppola dalla parte opposta firmano il primissimo botta e risposta alla voce incursioni pericolose, con le difese però attente ad anticipare rispettivamente Misuraca e Kouko (Barison sugli scudi). Ne mancano un paio alla stoccata bassa da fuori di Sbaffo, appoggiato da Gelli in fase di ripartenza, ma Bindi si distende in corner. Il miracolo vero è di Achille, il portiere cresciuto nell’oratorio di Leffe, scollinato il quarto d’ora, quando De Agostini ruba palla all’esterno napoletano pescando Candellone, agganciato (?) da Mondonico: l’arbitro Cosso è inflessibile nell’indicare il dischetto, Burrai invece da lì si fa ipnotizzare e non coglie l’angoletto alla sinistra dei guantoni magici del seriano. Due angolo più tardi Barison non ci arriva in spaccata, poi Giorgione (20’) spreca alcuni metri oltre il montante la chance da fermo sul contatto Barison-Cori, col prestito monzese di gennaio efficace nel pressing alto al pari della linea di mezzo. I neroverdi vivono di lampi, tipo l’esterno destro di Davide Gavazzi senza incrociare quasi dal fondo (22’), e i blucelesti in maglia candida delle sponde proprio della new entry viterbese del mercato invernale (il mastino Riva invece è in panca), che al 26’ apre la strada al bolide altissimo dai 25 metri di Nichetti in combinazione col capitano del Sannio.
Verso il finale della frazione number one ci riprova Carmine il bevenentano, che in combutta coi due davanti sgancia la berta smorzata da Stefani (36’), mentre Gelli (39’) telefona il piazzato conquistato da Sbaffo nella catena di sinistra. In avvio di ripresa, l’altro rigore, stavolta trasformato dal veterano Berrettoni (assistman nell’occasione) spiazzando Coser, per la trattenuta impalpabile di Sbaffo su Misuraca che si ribalta dopo essersi aggrappato di spalle al marcatore, una sorta di Toloi-Chiesa bis più complicato. Nemmeno 60 secondi e la palla dalla destra arriva da Coppola (gioco a due Sbaffo-Cori) a Kouko che leggermente defilato davanti all’area piccola riesce nell’impresa al contrario di alzare la girata, ancora peggio Magnaghi (12’) col lob solitario e incapace di scendere a sufficienza nello specchio dopo il cadeau di testa all’indietro di Stefanelli. L’ex atalantino (giovanili) di Pianico, risolutore all’andata con Candellone dopo l’acuto di Giorgione (in Coppa Italia a luglio Bombagi match winner), ne spreca un’altra, al 22’, sul servizio da destra del partner di reparto imbeccato dall’autore del vantaggio: il tempismo per girarsi sul sinistro è ok, il contrasto di Mondonico gli nasconde la porta. A un ottovolante dal novantesimo l’uomo con la fascia al braccio viene raggiunto davanti al secondo palo dall’ammollo di Gonzi perdendo però l’equilibrio al momento della battuta: la sfera schizza sullo scivolo da veledromo della curva. Ciurria scarica il sinistro centrale dai venti metri alle soglie dell’extra time e al 4’ del medesimo spreca col diagonale fiacco l’apertura di Semenzato. Il mese si chiude martedì alle 18.30 a Bergamo col Gubbio e sabato alle 16.30 a Trieste.
Si.Fo.