Bassano Virtus – AlbinoLeffe 2-0 (1-0)BASSANO VIRTUS (4-2-3-1):
Rossi 7; Toninelli 6, Priola 5,5, Zanella 6, Semenzato 6,5; Proietti 6, Cenetti 6; Furlan 6,5, Nolè 6,5 (37′ st Stevanin 6,5), Iocolano 6 (18′ st Davì 6); Pietribiasi (cap.) 7 (25′ st Maistrello 6,5). A disp.: Grandi, Tonon, Cortesi, Cattaneo. All.: Asta 6,5.
ALBINOLEFFE (4-3-1-2): Offredi 6; Salvi (cap.) 7, Moi 6,5, Allievi 5,5, Cortinovis 5,5; Gazo 5, Taugourdeau 5,5, Maietti 6; Geroni 6 (10′ st Aurelio 6); Corradi 5,5 (43′ st Barzaghi sv), Momentè 5,5 (26′ st Personè 5,5). A disp.: Amadori, Ondei, Nichetti, Calì. All.: Pala 5,5.
Arbitro: Bertani di Pisa 6 (Hager di Trieste, Lipizer di Udine).
RETI: 37′ pt Pietribiasi (BV), 46′ st Maistrello (BV).
Note: pomeriggio piovoso, spettatori 1.000 circa. Ammoniti Gazo, Maietti, Zanella, Davì e Cenetti. Corner 5-6; recupero 1′ e 4′.
Bassano del Grappa (Vicenza) – Dopo le due pappine in casa dal Como, ecco uno scivolone uguale uguale dal ponte di Bassano. Dove, all’alba della quinta giornata (c’è ancora il recupero contro il ripescato Arezzo), l’AlbinoLeffe continua a dare la mano al fondo della classifica, ancorato al punticino rimediato a Cremona all’esordio di un girone A di Lega Pro che comincia a far avvertire puzza di bruciato ai piani alti.
Il tecnico Alessio Pala, che può contare sul rientro dalla squalifica del terzetto Offredi-Taugourdeau-Corradi, opta per il solito rombo affidando di nuovo a Geroni l’onere di far fuoco alle polveri bagnate (zero gol all’attivo) dalla trequarti. La squadra seriana è il solito diesel (quella con la D maiuscola è l’azienda del mecenate avversario Renzo Rosso), tanto che nei primi quattro giri di lancette, a fronte della difficoltà a serrare le fila tra i reparti e a dipanare la manovra, si stagliano in area o nei pressi i fantasmi nemici di Zanella (incornata out su traversone di Iocolano) e del solista Nolè, autore di slalom e rasoiata centrale. Nessun rischio mortale, anche se il forcing è di marca quasi esclusivamente giallorossa con l’eccezione del break di Salvi al 16′: il capitano costringe Iocolano sulla difensiva, ne elude il tackle e scarica un mancino a rientrare comunque debole e impreciso. La boa Momentè e il faro Geroni si agitano molto, ma tra le sgomitate a vuoto del primo e il piazzato molliccio del secondo al 26′ la Celeste non riesce a colorare un gioco ancora asfittico; la combinazione in verticale tra i due al 33′ viene stroncata dal guardalinee. E al 37′ ecco la doccia fredda a difesa schierata: Furlan lavora al fianco sinistro la fragile diga bergamasca innescando la girata del vantaggio locale di Pietribiasi.
La reazione c’è, a differenza del match casalingo da 0-2 con il Como; peccato per la perdurante assenza di idee e di uomini per tradurle in fatti succosi. Nell’incipit della ripresa il controllo difettoso (6′) di Corradi, che si fa chiudere da Zanella sulla sventagliata dalle retrovie di Cortinovis, è lo specchio dello sconforto che appesantisce gambe e testa. Il sacrificio di Geroni (l’unico a portar palla) per l’inserimento di Aurelio (vivace, ma non vede la porta) e il consequenziale varo del tridente sembra scuotere i Pala-boys, che devono affidarsi alle individualità e collezionano un paio di corner di seguito, con Taugourdeau che quasi sorprende Rossi al 13′ dalla bandierina. Le chances d’oro capitano sul destro di Corradi e dello stesso metronomo tra quarto d’ora e 19′: l’attaccante ruba la sfera sulla mancina e dopo aver evitato anche Zanella spara addosso al portiere di casa in uscita disperata, il francese cicca incredibilmente il rigore in movimento sprecando l’assist dal fondo di Salvi. I veneti, invece, sbagliano una sola volta, al 32′, in una delle ormai rarefatte sortite con il palo interno colto dal limite da Proietti, prima di confezionare il beffardo raddoppio sull’asse Stevanin (cross)-Maistrello (tap in sottomisura). Sabato prossimo, al “Comunale” contro la corazzata Monza, i 1.014 abbonati (più 222 rispetto alla scorsa stagione) dovranno accendere un cero votivo per sperare di strappare punti.
Simone Fornoni