L’estate è alle porte e con lei torna anche il Festival Danza Estate che dopo 27 anni dalla sua prima edizione è diventato per Bergamo la vetrina più importante per la danza, soprattutto contemporanea ma non solo. In occasione dell’apertura del festival abbiamo intervistato Serena Marossi, danzatrice contemporanea e coreografa bergamasca.
Spirali, rotolamenti, elevazione, qualità del movimento: questo è Serena per chi la guarda. Come per me che vado a danza da lei, ogni imperdibile martedì della mia vita. Ma Serena non è solo la danza contemporanea che mi regalo una sera la settimana. E’ cuore e parole. E chiacchierando nella sala vuota, dopo la lezione, mi racconta cosa farà nei prossimi mesi, il suo impegno nell’evento bergamasco.
Serena ci presenta un festival vivace e spumeggiante, pieno di vitalità e di freschezza. ”Quest’anno c’è un vento nuovo, aria di novità. Molto interessante credo sia la decisione di avvicinarsi ai più piccoli con l’intento di educare alla danza. In programma ci sono quattro proposte per i bambini e molti spettacoli sono adatti a tutti. E’ dall’infanzia che partono interessi e passioni, bisogna coltivare il piacere per l’arte e permettere ai piccoli di conoscere ed assaporare il gusto intenso che da l’esperienza della danza, sia come spettatori che come performers”.
Quali altre novità porta il festival? “Un altro intento importante del CSC Anymore organizzatore del Festival è quello di dare spazio ai giovani coreografi bergamaschi, preziosi talenti locali. Per questo presento due mie coreografie, Q.B. e Alic’è e condurrò un laboratorio rivolto ai bambini tra i 6 e gli 11 anni.  E’ una cosa molto bella per me. Ho vissuto alcuni anni a Milano e credevo non sarei più tornata a Bergamo. Oggi sono qui, lavoro, trovo spazio e seguito e mi piace stare nella mia città. Come giovani coreografi emergenti ci sono anche Alessandro Sciarroni e Luca Rapis che presenterà al Teatro Sociale la sua coreografia “Siamo alla Frutta” il 24 di giugno”.
Siamo alla frutta, allora si parla di cibo anche qui a Bergamo in linea con l’Expo? “Sì, nell’anno dell’EXPO anche il festival si butta sulla tavola. Diversi spettacoli tratteranno la tematica del cibo e due di questi hanno ottenuto il patrocinio del padiglione italiano di Expo 2015, proprio il mio “Q.B.” e “Siamo alla Frutta” di Rapis. Anche Simona Zanini, che mette in scena il teatro danza indiano, offre, compreso nel prezzo del biglietto, una degustazione di cucina indiana presso il circolo Maite di città alta.  Alessandro Sciarroni, che apre il festival venerdì 15 maggio, propone un incontro con gli artisti a buffet all’Auditorium in Piazza della Libertà. In programma il 25 giugno anche una cena con gli artisti Marisa Ragazzo e Omid Ighanì, da Mimmo, in Città Alta per saziare la fame di cultura”.
Quindi altri luoghi accoglieranno le proposte del festival e non solo il Teatro Sociale? “Sì, quest’anno ci sono nuove locations. L’idea di dislocare gli spettacoli, decentrandoli dal Teatro Sociale che fino ad oggi è stata la sede unica per gli eventi del festival ha l’intento di aprirsi a nuove collaborazioni e scoprire la nostra città e i suoi meravigliosi anfratti, utilizzandoli, vivendoli. Il Sociale rimane un palco bellissimo e un grande riferimento ma cambiare per accogliere al meglio lavori di ogni genere è simbolo di apertura all’innovazione. Io faccio ricerca e apprezzo il divenire”.
Un colore per il festival 2015? “Sicuramente il Giallo, come indica la locandina. Il giallo porta uno stato d’animo leggero, spumeggiante, voglia di giocare e di sperimentare”.
A proposito di stati d’animo ho letto che lo stato d’animo migliore per giocare a calcio è la disperazione. Pare che più uno ha una vita sconquassata più renda in campo. Possiamo ricordare Garrincha, il grande Diego Armando Maradona,  George Best  e il nostro direttore  Matteo Bonfanti. Per danzare esiste uno stato d’animo ideale? Com’è la tua personale esperienza? “Le emozioni sono alla base della danza. I primi anni trovavo alimento dalle emozioni negative, mi ispiravano. Poi attraverso il lavoro di ricerca ho scoperto che ogni emozione può offrire grandi spunti di lavoro. Sicuramente danzare cambia il mio stato d’animo, innesca un riciclo, un ricambio emotivo e mi porta una grande apertura”.
Citando A. Tairoff mi viene da dire “la danza comincia dove la parola si arresta”. Quindi basta parlare e via alle danze. “Sì, domani 15 maggio si comincia, il primo spettacolo è quello di Sciarrone “Joseph” che propone in due versioni. Alle 17.00 per bambini e alle 21.00 solo per adulti. Interessante il suo lavoro che fonde danza contemporanea e nuove tecnologie”.
Se volete conoscere meglio Serena Marossi, il suo lavoro e la sua passione visitate il sito www.serenamarossi.net. Io la ringrazio per il contributo che dà al mondo della danza bergamasco e do appuntamento a lei e a tutti voi agli spettacoli del Festival Danza Estate, nei prossimi due mesi, in giro per la città.
Per il programma completo visitate il sito www.festivaldanzaestate.it, scrivete a info@festivaldanzaestate.it o telefonate allo 035/224700.
Costanza Vismara

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