Venerdì mattina ci ha lasciati Gigi Moriggi, storico presidente della Ciclistica Trevigliese che aveva guidato ininterrottamente per ben 26 anni, dal 1988 fino a quando, nel 2015, i primi sintomi della grave malattia che ne ha minato gli ultimi anni lo costrinsero a passare il testimone a Marco Taddeo, altrettanto valida guida per la società dalla bassa accanto al quale continua ad operare come vice presidente l’immancabile Angelo Assanelli, personaggio “storico” della società che già aveva accompagnato l’amico Gigi nei lunghi anni della sua presidenza.
Trevigliese, 73 anni, ottimo giocatore di baket in gioventù, Moriggi viveva da anni a Cassano d’Adda dove lascia la moglie Rosa e la figlia Cristina. Autentico gentiluomo, appassionatissimo di ciclismo, immancabile sempre laddove correvano i suoi ragazzi, mai sopra le righe, amato e stimato da tutti nel mondo del ciclismo orobico e non solo, aveva anche contribuito non poco all’immagine della sua società portando avanti eventi di respiro nazionale quali il “Campione Ideale” che ha visto di anno in anno sfilare a Treviglio i più grandi esponenti del ciclismo nazionale a partire appunto dal 1989 quando ad aprirne il prestigioso albo d’oro fu Felice Gimondi e mantenendo viva anche l’altra bellissima iniziativa – dedicata in questo caso alle giovani promesse di società orobiche – del “Calice d’Oro”, aperto quest’ultimo invece già dal 1976 quando primo a riceverlo fu Silvestro Milani.
A conferma infine della stima che Gigi Moriggi riscuoteva nell’ambito del ciclismo bergamasco ci piace chiudere ricordando anche il premio “una vita per il ciclismo” assegnatogli nel 2017 dal Comitato Provinciale di Bergamo.
Adriano Arioli