Torino, “Comunale”, 28 febbraio 1960. A segnare, all’8′ della ripresa, ci pensò Gianni Zavaglio. Lui, da par suo, aiutò Bengt Gustavsson, più dedito in quella partita all’impostazione, a tenere a bada in gioco aereo John Charles, il gallese che quando saltava sfiorava il cielo. Come lui, del resto, mediano ma spesso stopper. Era nell’Atalanta che violò per la prima volta nella sua storia il campo della Juventus e tanto basta a ricordarlo, Francesco Pizzi, figlio delle case popolari di Borgo Santa Caterina, dirigente industriale in pensione “milanesizzato”, andatosene a raccogliere il premio dei giusti a 86 anni ancora da compiere.
Era nato, infatti, il 17 dicembre 1938. Dall’esordio a Taranto in B il 1° marzo 1959 fino all’ultima partita in A col Venezia il 3 settembre 1961, dopo la quale dovette abbandonare il calcio per una nefrite, Pizzi fece in tempo a giocare 21 partite con la maglia nerazzurra. Cresciuto nell’Excelsior, a seguito del ritiro allenò anche la Gandinese per poi lasciare quel mondo. Ebbe due soli allenatori, Karl Adamek in cadetteria e Ferruccio Valcareggi, futuro ct azzurro campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970. In quella partita iscritta a caratteri d’oro nella memoria collettiva degli sportivi bergamaschi, tra l’altro, salvò di testa sulla linea un tiro di Giampiero Boniperti. Gli sia lieve la terra.
Il tabellino della storica vittoria
Torino, stadio “Comunale”, 28 febbraio 1960 – 4a giornata di ritorno
Juventus – Atalanta 0-1 (53′ Zavaglio)
JUVENTUS: Vavassori; Garzena, B. Sarti; Emoli, Cervato, U. Colombo; Lojodice, Boniperti (cap.), Charles, Sivori, Stacchini. All.: Carlo Parola.
ATALANTA: Cometti; Cattozzo, Roncoli (cap.); Pizzi, Gustavsson, Marchesi; Olivieri, Maschio, Zavaglio, Ronzon, Longoni. All.: Ferruccio Valcareggi.
Arbitro: Leita di Udine.
Note: espulsi Roncoli e Sivori al 63′ per reciproche scorrettezze.