Zingonia –

Stefano Colantuono, subito fumantino e all’attacco. Basta una domanda su Acerbi, passato a sorpresa al Sassuolo quando sembrava già dell’Atalanta: “Ho parlato per ipotesi quando mi è stato chiesto un giudizio tecnico sul giocatore. Ho detto che per la nostra difesa sarebbe stato utile. Ha delle prerogative tecniche che a noi piacevano. E’ uno dei giocatori che abbiamo seguito. Tengo a ribadire che considero giocatori dell’Atalanta solo quando hanno firmato il contratto. Il resto sono solo chiacchiere di mercato”.
Non finisce qui perché quando gli si chiede se non fosse meglio un difensore agile e svelto replica a muso duro: “Ma da quando un difensore centrale deve essere svelto. Sono tutti dei marcatoni. Su trovatemi il nome di un giocatore  svelto. Io ne ho conosciuto solo uno nella storia del calcio: Pietro Vierchowod”.
Torna calmo e sorridente quando si parla del nuovo campionato dell’Atalanta: “Sarà un’altra stagione difficile perché la vita di una squadra come l’Atalanta deve sempre lottare, sacrificarsi. Come è nella sua storia. Diciamo che gli ultimi due campionati, seppur con la penalizzazione, sono stati abbastanza tranquilli. Siamo sempre stati a distanza di sicurezza dagli ultimi posti. Comunque, benché finalmente senza penalizzazioni, non è detto che sia più facile. Deve essere sempre un’Atalanta di lotta”.
Si passa dal 4-4-2 a un inedito 4-3-3: “Chiarisco che il sistema di gioco che verrà utilizzato deve congegnarsi con le caratteristiche dei giocatori a disposizione. Ad esempio con Schelotto non potevamo giocare in altro modo. Adesso non c’è più e proviamo altri moduli.  Bonaventura giocava largo a sinistra ma si può esprimere, magari meglio, in altre posizioni del campo. Comunque cercheremo di cambiare”.
Nello scorso campionato la difesa non è stata impeccabile: “Certo, dovremo migliorare. Il girone d’andata è stato largamente positivo, nel ritorno abbiamo concesso qualcosa, non siamo stati continui. Però sono stati tre campionati giocati sotto pressione: prima la promozione in serie A e poi le due penalizzazione. Alla fine qualche giocatore è arrivato spremuto come un limone. Per quanto riguarda la difesa voglio ricordare che abbiamo cambiato tre giocatori su cinque e i meccanismi di gioco ne hanno risentito”.
Sarà una squadra a misura di Bonaventura? “L’Atalanta non può permettersi il lusso di costruire la squadra su un giocatore. Bonaventura non si discute, deve confermare quanto di buono ha fatto l’anno scorso. E’ un giocatore importante ma con ottimi margini di miglioramento”.
E i giovani come Baselli , Konè e Gagliardini: “Vengono con noi. Devono darmi garanzie, come tutti gli altri. Non ci sono preclusioni, anzi. Comunque la squadra deve essere un mix di giovani e giocatori d’esperienza”.
Giacomo Mayer