Di Fabrizio Carcano
Chissà perché l’erba del vicino è sempre più verde, anche se poi non è così. L’Atalanta ha comunicato i prezzi degli abbonamenti per la prossima stagione che inizierà il 25 agosto.
E sui social si son aperte le gabbie.
Prezzi ritoccati, vero ma dopo due anni low cost, per parametrarsi alle altre realtà di serie A, ma prezzi sempre abbordabili.
Un abbonamento intero curva Sud Morosini costa 215 euro, che scendono a 180 con la prelazione. Mediamente siamo tra i 9 e gli 11 euro a domenica. Un panino e una birra in un bar si pagano la stessa cifra. Ma in periferia, non in centro.
La tessera stagionale nella Nord Pisani è salita a 350 euro per l’intero: siamo sui 18 euro a partita.
Ma parliamo di un nuovo settore interamente ricoperto e con una visuale pazzesca.
Eppure sui social la tifoseria nerazzurra si è spaccata sui rincari.
Prima di lamentarsi però bisognerebbe guardare quanto sia verde l’erba del vicino.
Ecco per esempio i vicini del Brescia pagano 290 euro un abbonamento alla curva Nord, dove non c’è copertura e la visione del campo non è paragonabile a quella della nuova Pisani.
Senza contare che chi paga l’abbonamento a Bergamo vede giocare Zapata, Muriel, Ilicic o il Papu Gomez.
A Brescia vedranno, con tutto il rispetto, Torregrossa e Donnarumma.
E non è la stessa cosa.
Si paga qualcosa in più? Vero ma si paga meno che altrove.
Si paga più che a Bologna o Firenze dove la curva è intorno ai 200 euro? Vero, ma ancora una volta bisogna guardare anche il livello dello spettacolo offerto dalla squadra, dai giocatori in campo, dalle aspettative di risultato.
O qualcuno vuol davvero paragonare le soddisfazioni raccolte dai tifosi bolognesi o fiorentini nell’ultimo triennio con quelle che ha regalato l’Atalanta ai bergamaschi?
Si paga per lo spettacolo, per la qualità. Che stanno salendo.
Libero ognuno di pensarla come crede, ma non si dica che l’erba del vicino è più verde. Semplicemente non è così.