AlbinoLeffe – Fiorenzuola 0-0 ALBINOLEFFE (3-5-2):
Pagno 6; Milesi 7, Marchetti 6,5, Riva 6; Gusu 6,5, Giorgione (cap.) 6 (37′ st Galeandro sv), Nichetti 6,5 (15′ st Poletti 6,5), Piccoli 5 (21′ st Martignago 6,5), Tomaselli 6,5; Manconi 6, Ravasio 5,5 (21′ st F. Gelli 6,5). A disp.: 12 Rossi, 40 Facchetti, 2 J. Gelli, 6 Saltarelli, 9 Cori, 18 Doumbia, 27 Miculi, 44 Concas. All.: Michele Marcolini 6,5.
FIORENZUOLA (4-3-3): Battaiola 6; Fracassini 6, Potop 6, Cavalli 6,5, C. Dimarco 6,5; Oneto 7, Nelli 6, Stronati 6 (18′ st Piccinini 6); Giani 6 (12′ st Sartore 6), Arrondini 5,5 (18′ st Mastroianni 5,5), Bruschi 6,5 (18′ st Mamona 5,5). A disp.: 22 Burigana, 5 Ghisolfi, 6 Ferri, 9 Zunno, 19 Gerace, 37 Guglieri, 45 Danovaro, 66 Varoli. All.: Luca Tabbiani 6.
Arbitro: Sfira di Pordenone 6,5 (Ivanavich Fiore di Genova, Sprezzola di Mestre; IV Menicucci di Lanciano).
Note: serata serena e tiepida, spettatori 395 (226 paganti) per un incasso di 1.294 euro. Ammoniti Giani, Milesi, Bruschi, Fracassini e Poletti per gioco scorretto. Tiri totali 10-3, nello specchio 2-1, respinti/deviati 5-0, parati 1-1. Corner 10-0, recupero 0′ e 4′.
Zanica (Bergamo) – Una partita dominata, quella dell’AlbinoLeffe col Fiorenzuola nel recupero a Zanica della terza giornata di ritorno, ma dall’immagine chiara di un’intera stagione contraddistinta dalla fatica boia a metterla, leggi nona partita senza segnare di cui quattro occhiali allegramente inforcati, solo nel frame finale. Un forcing esauritosi con lo stacco in schiacciata di Galeandro sull’ultimo angolo buono di Gelli al quindicesimo secondo di recupero: attrezzo oltre il montante, ventotto turni pieni in cui la classifica dice 33, coi playoff che ora come ora restano sopra la testa, e l’unica vittoria interna continua a risalire al rigore di Cori il 19 settembre scorso contro il Mantova nell’esilio di Gorgonzola. E il nuovo Stadium è sempre un fortino per gli altri, leggi 4 pari e il successo della Giana Erminio, alle soglie della chiusura di febbraio alle 17.30 del festivo sul campo della Juventus Under 23.
Confronto abbastanza gradevole ma un po’ stucchevole nella ripetitività del suo refrain, quello coi piacentini, che mostrano da subito la loro strategia: ripiegamenti e grande muraglie. Inizia Oneto, il migliore dei suoi tra i liberi aggiunti del terzetto a metà del guado, recuperando per sbarrare a Tomaselli il taglio sul primo pallone utile di Gusu al settimo. Gli ospiti vedono lo specchio una volta sola, sei giri di lancetta più tardi, quando Bruschi sollecita riflessi e guantoni di Pagno accentrandosi per provare il colpo gobbo in scia alla combinazione Dimarco-Arrondini.
La cronaca della prima frazione, al netto dell’episodio di cui sopra, è un monologo bluceleste con l’ex Stronati a ribattere la ribattuta di Ravasio dal limite dopo il doppio rinvio ciancicato tra Potop e la mezzala destra di cui sopra sull’incursione verso il fondo, uan costante visti i dieci corner a zero al gong, dello scatenato laterale sinistro. Una manita più tardi il gioco a due tra le mezze ali bergamasche sfocia nel sinistro centrale di Nichetti, quindi la botta alta, sempre di seconda, di Manconi (27′), doppiettista il 12 settembre al Velodromo Pavesi e stasera vagamente appannato dovendo tirare da solo la carretta di un attacco asfittico, sugli sviluppi dello schema di Giorgione dalla trequarti destra.
Se l’occasione più ghiotta resta per un po’ la volata del regista cremasco, recuperatore di turno sull’uscita con rinvio corto di Battaiola lontantissimo dai pali, conclusa addosso a Cavalli sul pallone di ritorno di Piccoli a un settebello dalla pausa, a due minuti dalla quale la punizione di Bruschi s’impenna sbattendo sulla spalla dell’altra ala fiorenzuolese che se l’era conquistata, in avvio di ripresa è il più stazzato là davanti a sprecare il possibile vantaggio. Forse per il rientro in tempo dei due centrali difensivi altrui, eccone il destro in caduta sbilanciatissimo all’indietro, un rigore in movimento gettato alle ortiche sullo scarico di Tomaselli, autore di un bel duetto nello stretto col terminale seriano. Undicesimo a cronometro, ma ce n’è ovviamente ancora, con la girandola di cambi anticipata rispetto alle abitudini. Al 27′ la percussione in navata di Poletti conclusa da una botta secca di poco a lato da oltre venti metri, quindi tocca alla new entry Francesco Gelli, da mezzala sinistra protagonista di un tiro deviato in angolo da Oneto al culmine del contropiede Martinago-Tomaselli e infine a Giorgione, telefonata placida e centrale, sempre dalla lunga, a cavallo della mezzora. Nove sinfonie dopo, il brivido per il mancino largo di Piccinini appoggiato da Mastroianni, altro volto noto, dopo l’apertura di Nelli a destra per Mamona. Penultima occasioncella per il vizzolese, a tre dal novantesimo, schermato… da Oneto, indovinato, sul lancio di Milesi spondato dal firmatario dell’ennesima zampata fuori dai confini di quel rettangolo maledettamente inviolabile.
Simone Fornoni