Pavia – AlbinoLeffe 1-0 (0-0)
PAVIA (4-3-1-2): Facchin sv; Malomo 6, Siniscalchi 6, Dermaku 6,5, Foglio 6; Pirrone 5,5, Muscat 6,5, Carraro 6,5 (1′ st Cesarini 6,5); Manconi 6,5 (33′ st A. Marchi sv); Andrea Ferretti 7, Sforzini 5,5 (45′ st Azzi sv). A disp.: Fiori, Marino, Ghiringhelli, Kladrubsky, Anastasia, Grbac, Bonanni. All.: Brini 6,5.
ALBINOLEFFE (4-3-3): Amadori 5; Checcucci 6, Vinetot 6,5, Magli 6, Johad Ferretti 5,5; Legras sv (17′ pt Bentley 6), Dalla Bona 6, Perini 6; Banegas 6,5 (30′ st Soncin 6), Pesenti sv (27′ pt Girardi 5,5), Danti 6,5. A disp.: S. Cortinovis, Paris, Muchetti, M. Cortinovis, Nichetti, Kanis. All.: Sesia 6.
Arbitro: Bichisecchi di Livorno 6 (Ceravolo di Busto Arsizio, Avalos di Legnano).
RETE: 28′ st A. Ferretti (P).
Note: ammoniti Danti, Pirrone e Vinetot. Corner 6-1, recupero 2′ e 2′.
Pavia – Serie digiunatoria giunta a dieci (ultimo dei tre successi il 29 novembre scorso contro il Renate), sconfitte salite a quattordici, penultimo posto sempre a quota quindici. A Pavia segna il Ferretti sbagliato, fustigatore anche in autunno a Bergamo dell’AlbinoLeffe, sempre più spuntato come dimostra il dodicesimo incontro su ventitré con l’attacco (quindici totali, solo la Pro Patria ormai spacciata ha fatto peggio) all’asciutto. Una gara tutto sommato passabile, dopo l’immeritato 1-3 casalingo di domenica scorsa con l’Alessandria, ma condizionata da una fase offensiva asfittica e dall’errore di Amadori nell’episodio decisivo del sabato sera.
Nella partita degli ex (Malomo e Foglio più il dg Bignotti tra i locali, Soncin per i bergamaschi) i locali partono decisi e tra 10′ e 11′ Amadori s’è già scaldato i guantoni due volte, bloccando il fendente centrale di Carraro sugli sviluppi della combinazione Pirrone-Andrea Ferretti e quindi respingendo il diagonale dell’avanti pavese, servito dal filtrante di Manconi. Il tris di occasioni mancine per i Brini-boys si esaurisce al 16′ con il tocco sottomisura alle stelle dello stesso numero 10 (il killer nel 2-1 dell’andata con Kanis a inframezzarne le prodezze) sul traversone di Carraro. I seriani, dalla loro, dopo il conato di Legras (che si fa male e viene rimpiazzato da Bentley) innescato da Perini e respinto dalla difesa al 13′, ci riprovano con un paio di iniziative di Danti intorno al ventesimo: fuga con radente sinistro e tiro a giro dal vertice con l’altro piede si spengono sul fondo. A metà del primo tempo anche Pesenti si arrende agli acciacchi e Sesia deve sprecare la seconda sostituzione inserendo la boa Girardi, al rientro dalla squalifica. Gli orobici in kit rosso-giallo da trasferta si abbassano un po’ troppo, sparando di quando in quando nelle ripartenze la freccia Banegas (botta che sfiora il montante poco oltre il vertice destro, su velo di Bentley, al 32′).
Scampati i pericoli del gol annullato al 44′ a Ferretti, in offside sull’ammollo del nazionale maltese Muscat, e del rigore in movimento sprecato poco più tardi da Manconi, la vice cenerentola del girone A di Lega Pro ripercorre il tunnel del dopo-tè con uno spauracchio in più (Cesarini) a cui badare. Ma i brividi freddi in avvio di ripresa portano la firma di Sforzini (3′), poco Tagliagole nella girata mancina dopo aver bruciato Magli. La duplice risposta di Girardi (girata pretenziosa al 9′) e Danti (13′, altro destro a scendere dopo aver seminato Malomo e Siniscalchi) non trova il conforto della mira, ma almeno è il segno che l’AlbinoLeffe è vivo. Tutto benino fino al minuto settantatré, quando il castigamatti del “Comunale” decide di ripetersi al “Fortunati”: l’apertura per l’inserimento con cross di Manconi è sua, al pari del tap-in volante sulla smanacciata corta e improvvida dell’estremo ospite. Ci si mette pure la sfortuna: sull’1-1 di Perini (42′) la palla d’oro del Cobra Soncin ha (avrebbe?) oltrepassato la linea di fondo. Domenica (17.30, ora canonica) arriva a Bergamo la Cremonese, uno degli avversari da battere per provare almeno la scalata a un piazzamento decente in zona playout.
Simone Fornoni