Newcastle United – Atalanta 1-0 (1-0)NEWCASTLE (4-2-3-1):
Pope; Trippier (cap.), Schar, Burn, Targett; Anderson, S. Longstaff; J. Murphy (37′ st M. Longstaff), Almiron, Fraser (45′ st Bondswell); Wood (45′ st Stephenson). A disp.: 29 Gillespie, 40 De Bolle, 44 Munoz, 62 Turner-Cooke, 64 A. Murphy, 81 Miley. All.: Eddie Howe.
ATALANTA (3-4-1-2): Sportiello (19′ st Musso); De Roon, Okoli, Toloi (19′ st Djimsiti); Zortea (19′ st Hateboer), Scalvini (32′ st Malinovskyi), Koopmeiners (19′ st Freuler), Maehle (33′ st Ruggeri); Ederson (19′ st Pasalic); Zapata (32′ st Lammers), Muriel (32′ st Boga). A disp.: 31 Rossi, 40 Bernasconi. All.: Gian Piero Gasperini.
Arbitro: Bankes (Smart-Greenhalgh, IV Harrington).
RETE: 39′ pt rig. Wood (N).
Note: serata uggiosa, spettatori 40.596. Corner 6-7, recupero 1′ e 1′ .
Newcastle upon Tyne – A St James’ Park lo svantaggio e il ko finale dell’Atalanta (senza i giovani Cambiaghi-Cisse, Zappacosta, il sospeso Palomino, lo sginocchiato Demiral e la coppia di partenti Ilicic-Miranchuk) sono di rigore, la maglia che a differenza di quella corallo della passata stagione non porta bene pur essendo la terza, la gamba imballata dalla preparazione ormai in fase avanzata e la reazione non baciata dalla necessaria sostanza. In attesa dei colpi di mercato Lookman e Pinamonti, cui va aggiunto però il sospirato laterale sinistro dopo aver visto Nuno Tavares dell’Arsenal svaporare direzione Marsiglia, l’incompleta formazione nelle mani di un Gian Piero Gasperini non particolarmente soddisfatto non ha convinto appieno al primo dei due test di livello internazionale: sabato 6 agosto, alle 21, al Mestalla di Valencia, il Trofeo Naranja, già vinto l’11 agosto di 5 anni fa (2-1) grazie a Toloi e Palomino.
Al 17′ (Muriel sbaglia mira al 6′) il primo vero squillo, grazie a un recupero alto dell’unico colpaccio di mercato fin qui annunciato, di un confronto piuttosto bloccato dagli opposti tatticismi, quando Scalvini, schierato in mediana con licenza di avanzare, quasi quasi consente a Zapata di uccidere: sulla girata del centravanti è bravo Pope a difendere il palo alto di competenza. I nerazzurri paiono sempre in controllo, pur difettando di precisione e senso dalla posizione, vedi contropiede rifinito da Maehle per lo stesso Ederson (partita a ondate) in evidente fuorigioco a una ventina cronometrica abbondante dalla pausa. A tiro della mezzora, la corta respinta di Trippier per impedire alla palla dentro di Zortea, innescato dal giovanissimo play palazzolese, di raggiungere chicchessia in mezzo all’area è preda del conato di Koopmeiners dal limite sporcato in fallo di fondo; i pericoli locali sono le fughe a destra di Murphy, trovato a meraviglia dal capitano Trippier, con capitan Toloi a ciabattare (32′) e De Roon a spazzare in angolo. Sugli sviluppi del tiro della bandierina, Longstaff pesca la doppia torre di Targett col futuro rompighiaccio: Okoli salva capra e cavoli davanti alla linea.
Segue una fase di forcing dei Magpies, peraltro senza soluzione di continuità, ma comunque sufficiente a far cadere il jolly olandese (con l’ex Salernitana a rincorrere nel tranello, perché sugli sviluppi dell’ennesima palla inattiva il regista di casa pesca l’imbeccata dal centrosinistra, lo sgambetto ad Anderson è inevitabile e il vantaggio di Wood dal dischetto spiazza Sportiello. Il trequartista largo a destra manca il raddoppio subito dopo, sempre appoggiato dalla catena di destra. Nella ripresa subito il brivido per il portiere di Urgnano che toglie dall’angolino – sponda del centravanti – la ragnatela di chi s’è procurato l’1-0 (sinistro a giro) e il nuovo acquisto sfrutta male dalla distanza lo scarico dell’allampanato play dai riccioli e dalla nitida visione di gioco in seguito alla puntata aerea insistita di Muriel (8′). Se l’estremo atalantino si ripete, stavolta di piede, sul Almiron (14′), entrato da destra, di là Ederson sul la del Ronaldito lamenta un contatto falloso (17′) poco prima della girandola di cambi. Maehle (24′) svetta imperfettamente nel gioco da quinto a quinto con la new entry Hateboer, un paio di sortite e stop. A una sestina dal novantesimo Musso cala la saracinesca addosso a Targett. Inconsistente il subentrato Boga: un assolo deviato in corner e quel maledetto attrezzo che gli sta troppo incollato, senza possibilità di essere smazzato al compagno più vicino.
S.F.