Luca Pairetto

da Nichelino, figlio d’arte, imprenditore prossimo alla quarantina (14 aprile), arbitro designato per Napoli-Atalanta, ha due precedenti stagionali da 4 punti su 6 per i Ciucci padroni di casa tra il poker di Lecce il 30 settembre e l’1-1 cagliaritano il 25 febbraio. Per i nerazzurri, invece, il ko per 3-2 a rincorsa vinto dalla Fiorentina al “Franchi”, ergo uno scontro diretto bruciato, il 17 settembre: avanti con Koopmeiners (20′), rimonta di Bonaventura (35′) e Martinez Quarta (45′), riacciuffo di Lookman all’8′ della ripresa e beffa firmata Kouamé al 31′ su retropassaggio di Adopo nella linea di passaggio di Brekalo.

Ma anche il bilancio complessivo è favorevole agli azzurri di stanza al “Diego Armando Maradona”. 9 vinte su 11 col solo ko interno con la Lazio nel marzo dell’anno scorso. Più complicato, anche per l’uomo in panchina, il cammino degli ospiti della trentesima giornata (sabato 30 marzo, 12.30): 5 successi su 9 con 2 pareggi e altrettanti ko, buon (si fa per dire) ultimo quello nella tana dei viola.

Il precedente proprio coi toscani risale invece al 14 settembre 2017: Chiesa al 12′, Freuler allo scadere, il rigore sbagliato dal Papu dopo l’ora di gioco a metà del guado. Nello stesso mese dell’anno scorso, invece, il ritrovo col fischietto piemontese dopo due anni e mezzo: mancava dal 2 maggio 2021, altro 1-1, dal Sassuolo, botta e risposta tra Gosens e su rigore Berardi per poi assistere all’errore dal dischetto di Luis Muriel.

Qui sotto, gli specchi riassuntivi di Transfermarkt del ruolino di marcia storico delle sfidanti alla ripresa del campionato sotto la direzione pairettiana. Il percorso del fischietto di turno con la Dea è parecchio accidentato. Prima di vincere in trasferta col Verona il 21 marzo 2021 (Malinovskyi e Zapata), il 27 gennaio 2021 il rosso diretto a José Palomino per la trattenuta a Lazzari al 9′ della ripresa in Coppa Italia contro la Lazio, unica contendente vittoriosa sui bergamaschi con l’erede del veterinario come primo ufficiale di gara ormai 6 anni e mezzo fa. Fu comunque un roboante e spettacolare 3-2 a Bergamo (Djimsiti, Muriqi, Acerbi, Malinosvskyi e Miranchuk), seppur in inferiorità numerica, segnando il punto decisivo grazie al russo in capo a un tris cronometrico (54′ il rosso, 57′ il matchball).

Più che la squadra, è l’allenatore nerazzurro Gian Piero Gasperini, da Grugliasco, certo non il mondo opposto di Nichelino, entrambi centri della cintura torinese, ad avere un conto aperto con Pairetto. Nell’unica altra sfida da lui arbitrata con l’Aquila capitolina, il 15 gennaio 2017 all’Olimpico, finì 2-1 per i biancocelesti (Petagna, Immobile e dal dischetto Milinkovic-Savic) con espulsione proprio del Gasp e del dirimpettaio Simone Inzaghi. Alla vigilia dell’impegno casalingo col Milan, il 12 maggio 2018, squalificato per aver protestato contro il Var – cioè Pairetto stesso – sempre contro la Lazio, la rivelazione del retroscena: “Pairetto da quarto uomo durante la partita col Genoa mi ha minacciato. È venuto da me e mi ha intimidito dicendomi che ci saremmo rivisti a Roma e che non mi avrebbe permesso certi comportamenti. Era il quarto uomo all’Epifania in casa della Roma quando fui espulso nell’intervallo: lì però avevo ecceduto per il secondo giallo a De Roon. Personalmente per me è una macchia indelebile, che mi umilia. Sono un po’ schifato”.

Il 29 aprile, nel 3-1 al Grifone, l’arbitro era Alan Fabbri di Ravenna; all’Olimpico, Luca Banti di Livorno che avrebbe presieduto la finalissima di Coppa Italia coi biancocelesti l’anno seguente col teramano Giampaolo Calvarese a capo della tecnologia a bordocampo, leggi occhi chiusi e blackout sul mani di Bastos. Storiacce. La squadra arbitrale del Sabato Santo: assistenti Valerio Colarossi di Roma 2 e Dario Garzelli di Livorno, quarto ufficiale Matteo Gualtieri di Asti; V.A.R. Paolo Valeri di Roma 2 e Marco Di Bello di Brindisi.