Per la ventitreesima puntata, “Attenti a quei due” ripercorre l’epopea di una delle piazze più passionali, e vincenti, dell’ultimo ventennio. Chiamato oggi a un presente più austero, in grado comunque di fungere da trampolino di lancio verso una nuova età dell’oro, il San Paolo d’Argon ha dato vita nel recente passato a una portentosa scalata, condita da due storici appuntamenti quali le finali di Coppa Italia. Cementata nel successo e nell’estrema professionalità, tratto caratteristico di entrambe le figure, ecco scaturire l’amicizia tra Cristian Bellina e Mirko Maggioni, oggi lontani calcisticamente, dato lo sdoppiamento assunto dalle rispettive carriere, eppur uniti dalla fede interista e dalla passione rappresentata dal pallone d’Oltremanica. Stamford Bridge e Craven Cottage, tane rispettivamente di Chelsea e Fulham, sono solo alcune delle mete raggiunte dai due, che ancora oggi, nonostante la chiusura dell’esperienza di San Paolo, si sentono e si frequentano, scoprendosi protagonisti a distanza di una nuova età dell’oro. Bellina, il maggiore di una progenie con il calcio nel sangue, è l’uomo-copertina per una Calcinatese pronta a indire, Covid permettendo, la propria scalata. Maggioni, accantonati gli scarpini e una nomea da baluardo inossidabile e inamovibile della difesa, è da ritenersi tra gli artefici del Rinascimento rossoblu, targato Aurora Seriate. San Paolo d’Argon, Calcinate e Seriate: tra le tre piazze, ecco il filo-conduttore rappresentato da un glorioso passato e un futuro tutto da scoprire.
1) Nome, Cognome, Soprannome
C.B.: “Cristian Bellina. Nessun soprannome particolare”.
M.M.: “Mirko Maggioni, per tutti “Maggio””.
2) Professione
C.B.: “Cerco di dare una mano nell’azienda di famiglia”.
M.M.: “Carrozziere”.
3) Incarico nel dilettantismo
C.B.: “Attaccante della Calcinatese”.
M.M.: “Direttore sportivo dell’Aurora Seriate”.
4) Pronostico secco: quando torneremo in campo?
C.B.: “Febbraio 2022”.
M.M.: “Voglio essere ottimista e dico settembre”.
5) Il tuo sportivo preferito
C.B.: “Luis Nazario da Lima Ronaldo. “R9””.
M.M.: “Ronaldo, il Fenomeno”.
6) Squadra del cuore. Da sempre?
C.B.: “Fc Internazionale”.
M.M.: “Inter, da sempre”.
7) La vittoria (o la partita) che ricordi più volentieri
C.B.: “22 maggio 2010, Inter-Bayern Monaco, finale di Champions League”.
M.M.: “Senza dubbio Inter-Barcellona del 2010, 3-1”.
8) E tra i dilettanti? Raccontaci la tua carriera
C.B.: “Ho iniziato a giocare nel mio paese, Gorlago, facendo tutta la trafila e facendo l’esordio in prima squadra. Ricordo uno spezzone di partita a 16 anni, in cui entrai nel secondo tempo e segnai quattro gol. Sono passato poi alla Bergamasca Zanica, in Serie D, dove ho giocato poco, ma imparato molto. A Palazzolo, sempre in Serie D, e alla Colognese in Eccellenza, trovai sempre poco spazio e allora mi convinsi che dovevo giocare di più. A quel punto sono passato al San Paolo d’Argon, dove ho fatto dieci anni, dalla Prima categoria all’Eccellenza, con due finali di Coppa Italia. Altri quattro anni al Casazza e un’altra finale di Coppa, mentre negli ultimi anni sono stato tra Gorlago e Calcinatese”.
M.M.: “Ho fatto tutto il settore giovanile a San Paolo d’Argon fino alla prima squadra, poi ho girato un po’ per tutta la provincia di Bergamo, nelle varie società, facendo un po’ tutte le categorie fino ai 40 anni”.
9) Qual è il ricordo più bello della tua carriera? E il più brutto?
C.B.: “Il più bello è legato all’annata 2010, a San Paolo, con vittoria dei playoff e vittoria della Coppa Italia. Il più brutto rimane la sconfitta, sempre a San Paolo, nella finale di Coppa Italia di qualche anno prima. Fu una grossa delusione”.
M.M.: “Di ricordi belli e anche brutti, legati ai risultati, ne ho diversi. Di bello mi piace ricordare l’esordio in prima squadra a 16 anni. Il brutto è stato quando ho rotto il crociato a 32 anni”.
10) C’è un dirigente con cui avresti voluto lavorare? E un giocatore?
C.B.: “Come dirigente, Giancarlo Finardi (icona del vivaio atalantino, passato per San Paolo sia da giocatore che da allenatore, n.d.r.). Come giocatore, diciamo Ronaldo, “R9””.
M.M.: “Tra dirigenti e giocatori, negli anni ne ho conosciuti veramente tanti e mi ritengo fortunato così”.
11) Il tuo sogno nel cassetto
C.B.: “Ce ne sono troppi!!!”.
M.M.: “Ora come ora, semplicemente tornare alla normalità”.
12) E in ambito calcistico, qual è la tua ambizione?
C.B.: “Mi piacerebbe un giorno assumere un ruolo manageriale come quello di Leonardo al PSG. Un direttore sportivo con ampi poteri”.
M.M.: “Non giocando più, mi piacerebbe continuare con quello che facevo prima della sospensione”.
13) Una persona cui sarai sempre grato
C.B.: “Sono molto legato a tutte le persone che ho conosciuto nei miei dieci anni di San Paolo d’Argon. Tutte, nessuna esclusa, dal 2002 al 2012.”.
M.M.: “Mia moglie”.
14) Un tuo pregio e un tuo difetto
C.B.: “Sono uno generoso, ma credo di essere a volte poco paziente”.
M.M.: “Come pregio, diciamo la pazienza. Come difetto, diciamo che sono un po’ permaloso”.
15) Un pregio e un difetto dell’altro
C.B.: “È uno molto pacato. Difetti? Credo non ne abbia (e ride, n.d.r.)”.
M.M.: “Come pregi il carisma e la positività, lui è una persona affidabile. Come difetto, che io sappia nessuno”.
16) Ricordi quanto vi siete conosciuti?
C.B.: “Ci siamo conosciuti nell’anno in cui arrivò a San Paolo dal Colle Alto, anche se lui a San Paolo c’era già stato, negli anni d’oro della Serie D, attorno al 1996”.
M.M.: “Stagione 2004-2005 nel San Paolo d’Argon”.
17) Il compagno più forte con cui hai giocato?
C.B.: “Riccardo Maspero”.
M.M.: “Mi vengono in mente diversi nomi, ma per personalità nello spogliatoio dico Alessandro Moretti”.
18) Tu e lui come…a quale coppia vi ispirate?
C.B.: “Potremmo essere Oliver Hutton e Bruce Harper”.
M.M.: “Difficile rispondere, anche solo per una questione di ruoli. Lui attaccante, io difensore, non saprei proprio onestamente”.
19) Il più bel ricordo che hai in sua compagnia
C.B.: “Un’estate, dopo la fine del campionato, c’eravamo ritrovati per una partita e lui era appena rientrato da uno strappo muscolare. Palla al centro e lui ha avuto la brillante idea: “Tiro io”, da metà campo. Altro strappo immediato!!! (qui scoppia a ridere, n.d.r.)”.
M.M.: “Tra i tanti, sicuramente la trasferta a Londra allo Stamford Bridge per Chelsea-Manchester City, 3-4”.
20) Manda un saluto all’altro
C.B.: “Ti aspetto per una “cochina”!”.
M.M.: “Ciao, stai tranquillo, prima o poi allo stadio ci andiamo ancora”.
A cura di Nikolas Semperboni
domenica 21 Marzo 2021