Duecento volte in nerazzurro. E ora Rafael Toloi sogna l’azzurro.

Mercoledì a Madrid il capitano atalantino ha toccato le duecento presenze ufficiali in maglia nerazzurra: 163 gare in A da quella prima sfida contro il Sassuolo nel settembre 2015, sommate ad altre 37 tra coppe europee (25) e Coppa Italia.

Duecento presenze purtroppo celebrate con l’eliminazione in Champions e quel rigore nella ripresa su fallo sul lanciato Vinicius che ha chiuso la gara di Madrid con il raddoppio di Sergio Ramos dal dischetto.

Ma ora Toloi sogna l’azzurro, che adesso si può fare.

Da un mese il capitano atalantino ha ottenuto, per il tramite della Figc, il cambio di nazionalità alla Fifa, a seguito della cittadinanza italiana ottenuta dal padre nei mesi scorsi, e conseguentemente l’eleggibilità per una eventuale convocazione in maglia azzurra.

Dipende dal ct Roberto Mancini perché il capitano atalantino non direbbe di no all’Italia.

Ormai, a 31 anni, il difensore matogrossiano ha finito di sperare in una tardiva convocazione con il Brasile, che sembra tramontata.

Una mancata convocazione in verdeoro per certi versi inspiegabile: Toloi (convocato fino a dieci anni fa nell’under 20 brasiliana) ha esperienza, gioca le coppe europee da quattro anni consecutivi, da due anni è protagonista nella vetrina della Champions e conquista il terzo posto nella serie A italiana con l’Atalanta.

Ma i treni della Selecao passano e il numero 2 atalantino ora guarda all’azzurro, come hanno già fatto altri suoi connazionali in un recente passato o nel presente come Jorginho.

Fabrizio Carcano