Como – AlbinoLeffe 0-2 (0-1)COMO (4-2-3-1):
Facchin 6; Iovine 6,5, Bertoncini 5,5, Solini 5,5, Dkidak 5,5; Bellemo (cap.) 6,5, H’Maidat 5 (22′ st Arrigoni 6); Cicconi 5,5 (22′ st Rosseti 6), M. Gatto 6,5, Terrani 6 (35′ st Koffi sv); Gabrielloni 6 (35′ st Walker sv). A disp.: 12 Bolchini, 2 Toninelli, 5 Bovolon, 8 Celeghin, 15 Soldi, 24 Daniels, 29 Vincenzi, 30 Castillion. All.: Giacomo Gattuso 6.
ALBINOLEFFE (3-5-2): Savini 7,5; Canestrelli 6, Mondonico 6,5, Riva 7; Borghini 6,5 (29′ st Cerini 6), Gelli 7, Piccoli 6,5, Giorgione (cap.) 7,5, Tomaselli 7 (29′ st Petrungaro 7); Cori 6, Manconi 7,5 (46′ st Genevier sv). A disp.: 24 Paganesi, 31 Caruso, 3 Berbenni, 8 Trovato, 10 Gabbianelli, 19 Ravasio, 29 Ghezzi, 32 Maritato. All.: Marco Zaffaroni 7,5.
Arbitro: Fontani di Siena 6 (Grasso di Acireale, Maiorino di Nocera Inferiore; IV Galipò di Firenze).
RETI: 26′ pt Giorgione (A), 38′ st Manconi (A), 45′ st Gatto (C).
Note: minuto di silenzio per ricordare Antonio Vanacore, vice allenatore della Cavese morto martedì 16 marzo. Espulso Terrani (sostituito, C) al 49′ st per proteste. Ammoniti Cicconi, Canestrelli, Solini, Giorgione e Cerini per gioco scorretto. Tiri totali 15-9, nello specchio 7-4, respinti 4-0, parati 4-3. Corner 11-2, recupero 1′ e 5′.
Como – Se il capitano torna dalla squalifica e il bomber dal digiuno, per l’AlbinoLeffe ritrovare il bottino pieno a sensazione sembra un giochetto. Non lo è stato, ma è andata bene con merito, grazie allo spirito battagliero dei tempi migliori. Proprio loro due, gli eroi, su tutti. I firmatari, giunti ora a sei e a una dozzina nella casella dei marcatori, della precedente vittoria, in casa del Renate allora secondo, 4 occhiali e 1 ko ad Alessandria or sono, hanno fatto il colpo gobbo nella tana della capolista Como. Un film in tre-quattro parti, con Savini a salvare capra e cavoli nel finale. Carmine Giorgione prende palla al ventiseiesimo, corre e dopo aver fintato la botta a giro la piazza bassa appena da fuori sul primo palo, aiutato da un rimbalzo fasullo che beffa Facchini. Jacopo Manconi a sette dal novantesimo riceve dal recuperatore-corsaiolo-assistman-new entry a destra Petrungaro, si gira dal vertice e la sgancia tumida. E pazienza per il giro sotto il sette di Gatto sul la di Bellomo sbattendo sula faccia inferiore della traversa per il gol della bandiera, anche perché il portierone di Druento toglie dalla porta il mancinone di seconda di Iovine a una corsettina dal gong. In classifica si sale a 43, rimanendo a favore di vento dei playoff in direzione ostinata e convinta.
I lariani soffiano sul fuoco del forcing molto meno della brezza che spira dal lago dietro il “Sinigaglia”, anche perché si affidano alle soluzioni estemporanee più che alle azioni manovrate. Al 2′ Gabrielloni alza colpendo male il tracciante di Dkidak, asse preferenziale sinistra-centro che all’11’ sortisce una conclusione a mezza via senza trovare la deviazione in spaccata del terminale. I seriani gestiscono guardinghi, ma senza stare con le mani in mano: al 17′ la rimessa di Tomaselli innesca lo scarico di Manconi per chi di lì a poco aprirà lo score come una scatoletta di tonno, la delpierata sorvola l’incrocio mica di tanto. Il cronometro, in avvicinamento al rompighiaccio, registra un primo tentativo (22′) di Terrani, che converge da sinistra quasi pestando i piedi a un Gatto fin lì (e a lungo) incapace di graffiare. Il tuffo di Savini è da acrobata, a un poker scarsino dal battistrada con la complicità della prolifica punta scuola Inter; l’avanti locale due giri di lancetta dopo il patatrac riceve la palla indietro del suo centrattacco agevolando il rimorchio alle stelle del suo capitano. Verso la pausa, il botta e risposta: Tomaselli centra per Gelli, il servizio di Manconi per Cori produce la volée centrale (41′); quindi ancora Terrani rientra sul destro trovando la respinta a pugni serrati del portiere ospite senza che la ribattuta di Iovine appena dentro l’area conosca lo sposalizio col fondo della rete.
La ripresa presenta il medesimo leitmotiv. All’8′Bellemo allunga per il trequartista centrale altrui dal cognome felino, che di sinistro dal vertice dell’area piccola non coglie impreparati il numero 1 e il perno Mondonico. Tra tiro e cross, invece, il conato dell’estrema a sinistra all’alba del decimo, mentre il milanese di origini sarde può fare le prove generali di raddoppio già al 17′: il laterale sinistro scende sollecitando il tacco dell’ariete viterbese, retropassaggio e stoccata imprecisa. Al 22′ Gelli sferra il diagonale, paratogli, dopo la volata post borseggio dalla trequarti destra; al 26′ calcio franco di Arrigoni sopra il montante. A un tris dal novantesimo l’ex granata tra i legni la tocca a Rosseti proprio da quelle parti, inaugurando il finalone al cardiopalma. Basta così, soffrendo, ma non c’è rosa senza spine nemmeno nel girone A di serie C. Domenica 21 il Novara è ospite a Gorgonzola, mentre marzo si chiude a Olbia a pranzo sabato 27. Sota coi fer.
Simone Fornoni