Pasta da capitano, più di raziocinio che da fiammate di coraggio, ma alla fine il secondo top scorer (14, dietro Borra, 15, ma poco incisivo nelle altre voci) e il miglior assistman (da settebello) è lui. Davide Reati, il cernuschese ad altissima fedeltà, di cui la BCC Treviglio si fida a occhi chiusi. Anche se il bombone decisivo lo piazza Simone Pepe, lo scudiero preferito del tecnico Devis Cagnardi, in una rotazione zavorrata nel derby dalle scene mute di un J.J. Frazier al limite dell’indisponente. Un 81-71 un po’ bugiardo, ma alla fine qualità e solidità in uscita dalla panchina, leggi sfacciataggine del 2002 Matteo Bogliardi e precisione di Ion Lupusor, hanno pagato.
Pagelle Blu Basket Treviglio
Frazier 5: start da virgola e seconda frazioncina da spettatore, prima ciuffata a 16′ dal gong, nervosismo a brache. Fosse stato per lui…
Pepe 7: poco ma molto bene, compreso del missile terra-aria della sicurezza nel finale. E che polso gelido dalla linea della carità.
Reati 7: piazza una bomba per pareggiarla sul 12. Ne seguiranno altre due e un’enormità di smazzate per i canestri di quelli con la stessa casacca, da capitano più razionale che coraggioso e in grado di fare sempre la cosa giusta.
Nikolic 6,5: un appoggino al via, il missile per non far scappare il nemico alle soglie dell’intervallo e un solido apporto nella seconda metà.
Borra 6,5: non in partita da subito a dispetto dell’inchiodata iniziale, ma è il primo ad acciuffare la doppia cifra nella rimonta della seconda decade e pur riducendosi a una sola carambola sotto le plance si segnala per il killer istinct.
Bogliardi 6,5: si presenta nel secondo spicchio sbagliando un facile sottomano, ma i liberi del contro-sorpasso, il punto di non ritorno del derby, se li guadagna lui. Che sfodera pure uno stoppone decisivo e un poker d’assist.
Sarto 5,5: si sblocca in avvio di ripresa e rimane lì, senza aiutare troppo nemmeno nelle rotazioni difensive. E difatti è lui uno dei pochissimi con cui il coach si sgola.
Lupusor 7: sul pezzo per tenere i suoi in partita, fa 64-65 dalla lunga a 6′ dal gong. Doppia cifra e stop in un 13 cronometrico: qualità e sostanza dalla panchina.
Ancellotti 6,5: legna e qualità, ma contro lunghi ben più corti di lui a volte fatica. Poco sfruttato al tiro.
Coach Cagnardi 6,5: ha la meglio pressoché al fotofinish, senza comandare sul collega in termini di strategia complessiva, perché si fida dei suoi scudieri e ha il fegato di affidare la maniglia al baby Bogliardi per correggere le ricorrenti lune storte di Frazier.
Si.Fo.