La Tipiesse Agnelli continua la sua marcia inesorabile con un altro successo. Tre punti a Cuneo: un sigillo che vale il primo posto in classifica e che forse per la prima volta regala ai tifosi e alla città la consapevolezza di un sogno. Ma che cos’è un sogno? Non è altro che la forte consapevolezza che vale la pena lottare, che vale la pena passare il Natale, la vigilia, Santo Stefano, l’ultimo e il primo giorno dell’anno preparandosi fisicamente e mentalmente alla partita di Cuneo.
Ma se la nostra città, tra una partita rinviata e un’altra giocata, si ritrova a sognare solo oggi, capitan Cargioli e i suoi compagni, insieme a coach Graziosi, lottano per questo sogno già da tempo. Certo, non è il periodo per fare calcoli, si vive alla giornata ma quello che i ragazzi percepiscono ad ogni allenamento, ad ogni partita, ad ogni trasferta è la sensazione di essere un gruppo fantastico!
Non serve raccontare la partita per godere di questi tre punti. Basta guardare l’ultima azione, anzi le ultime due azioni.
E’ il terzo set, siamo in vantaggio 2-0 (25-27;14-25) e il punteggio è sul 23-20 per Bergamo. Io sono attaccata a youtube, le patate al forno ormai sono bruciate: l’unico pensiero dopo una partita così tosta e attesa è esultare. Per Cuneo va in battuta Tiozzo, il solito D’Amico riceve perfettamente, con destrezza, in palleggio; Finoli alza a capitan Cargioli che implacabile va altissimo e fa punto con un primo tempo verso zona 5, portandosi in battuta per quello che potrebbe essere (e sarà) il match ball.
La voglia di esultare esplode nel petto dei nostri ragazzi ma anche dei pochissimi tifosi presenti e di quelli che invece, come me, la stanno seguendo da casa.
Dopo aver battuto, capitan Cargioli difende tre palle difficili che portano a tre recuperi impensati. Bergamo è in trincea: la palla non cade. Il quarto attacco di Cuneo è un pallonetto che sembra andare in terra ma è ancora Cargioli a metterci la mano, dando la possibilità a Finoli, con un recupero miracoloso ad una mano, di alzare una palla che Marco Pierotti –silenziosamente e meravigliosamente- trasforma in ora, sfruttando le mani del muro avversario.
L’esultanza è liberatoria!
Io sarò anche un’inguaribile romantica ma vedere D’Amico saltare in groppa a Cargioli quasi a dirgli, “hai difeso come un libero!”, mi ha commossa!
Grazie ragazzi, ci avete fatto divertire!
In questo momento in cui le giocatrici e i giocatori di volley, gli allenatori, le piccole associazioni, il beach volley non vede l’ora di tornare alla normalità, avete regalato a tutto il movimento del volley bergamasco un momento di liberazione. Per questa sera non pensiamo al covid, non pensiamo a quando torneremo ai nostri campionati…per questa sera sogniamo insieme a voi perché vediamo in voi un’occasione enorme per crescere!!!!
Antonella Leuzzi