Fabrizio Carcano
Niente da fare per il Bergamo Basket che chiude un terrificante e umiliante (da un punto di vista sportivo) 2020 con la sua ennesima sconfitta. La quinta consecutiva in questo anomalo campionato di A2, cedendo a Piacenza per 88-78, secondo un copione ormai consolidato: un illusorio vantaggio nel primo tempo, la fuga mancata per i soliti errori offensivi, poi il crollo decisivo tra il terzo e il quarto periodo.
Una crisi senza fine per il BB14, che dovrebbe portare a delle serie riflessioni da parte della società.
La squadra giallonera è ultima da oltre un anno, da quattordici mesi, e non si vede come possa risalire la china con una formazione che, risultati alla mano, non è competitiva per la A2.
La coperta è troppo corta, tecnicamente, con un americano che non rende come dovrebbe, Purvis, e una manciata di giocatori che deve fare i miracoli non avendo dietro una panchina adeguata.
Il punto è semplicemente questo. Bergamo, che ha ritrovato Masciadri (positivo con 12 punti) fino alla scorsa partita giocava con cinque giocatori, adesso gioca con sei.
Troppi pochi per vincere in A2, troppi pochi quando dietro di loro c’è il nulla assoluto.
Peccato, perché in quel di Piacenza, grazie anche all’innesto dell’esperto Masciadri (assente per infortunio al ginocchio nelle prime quattro sconfitte) la WithU aveva illuso, con una grandinata di bombe, con un Purvis partito con il piede sul gas, con un doppio vantaggio di 8 punti, senza però trovare la fuga.
Piacenza era troppo brutta per essere vera e l’ingresso in campo di Massone e Guariglia ha svoltato la partita, riportandola in equilibrio all’intervallo (40-41), prima dell’inesorabile discesa dei bergamaschi, tenuti a galla solo dalla voglia di un eroico Pullazi, ma di fatto già piegati a sei minuti dalla fine sull’80-67.
L’impressione resta sempre la stessa, ovvero che senza un rinforzo di esperienza questo Bergamo non si salva e resterà in fondo alla classifica…