L’appuntamento all’Amsterdam Arena per Ajax-Atalanta è un po’ come la prima della Scala, senza offesa per nessuno. Conta la gloria, conta la pecunia e, soprattutto, conta la qualificazione agli ottavi di Champions. Certo Gasperini e Ten Hag prediligono lo spettacolo, Antonio e Luca Percassi da una parte, e i due ajacidi Hennie Henrichs, presidente, e Lenn Meijaard, amministratore delegato, guardano con cupidigia la ricca borsa a disposizione (15 milioni di euro). Classifica alla mano, la sfida è un autentico spareggio da dentro o fuori con la formazione nerazzurra che ha due risultati a disposizione, il che non è un fatto secondario. Quando venne effettuato il sorteggio, lo scorso ottobre, questa partita assurse da subito a match spartiacque perché si dava per scontato il primo post del Liverpool e l’ultimo dei danesi. E’ andata proprio così con qualche significativa variazione perché la vittoria dei nerazzurri ad Anfield era considerata un sogno impossibile così come non era previsto il pari casalingo con il Midtjylland con annessi e connessi non proprio simpatici. Adesso, il redde rationem. Il cammino dell’Atalanta nelle due trasferte europee è quasi trionfale con i quattro gol rifilati ai campioni di Danimarca e con la doppietta, spettacolare, ai campioni del mondo mentre a Bergamo solo due pareggi. Archiviata la settimana più turbolenta dell’attuale stagione, la squadra atalantina si presenta ad Amsterdam riposata e ben allenata, una settimana intera senza interruzioni, per la prima volta. Il rinvio della partita con l’Udinese dovrebbe finalmente giovare ai giocatori nerazzurri, reduci da massacranti tour de force. E tutti gli allenatori si sono giustamente lamentati di questo assurdo calendario e non è un caso che tutte ma proprio tutte le squadra patiscano per infortuni muscolari dei giocatori, senza dimenticare il Covid che fa il resto. Gasperini può, comunque, presentare la miglior formazione perché, a parte il lungodegente Caldara e Miranchuk, ha tutti a disposizione. Gosens è abile e quindi giocherà sulla sponda sinistra. Per il resto Gollini in porta, Toloi, Romero e Djimsiti in difesa, Hateboer a destra, Gosens a sinistra, in mezzo De Roon, Freuler e Pessina, in attacco Gomez e Ilicic. A meno che Gasperini preferisca la potenza e la profondità con l’inserimento di Zapata. La formazione nerazzurra è chiamata a ritrovare il soffio di uno spirito vincente, come un anno fa in Ucraina, sicurezza difensiva, ma c’è già, intensità in mezzo, velocità sulle due sponde, e fulminee esecuzioni in area avversaria. Ten Hag, invece, ha qualche problema da risolvere. E la sorprendente sconfitta in casa ad opera del Vitesse ha reso più complicata la vigila, non solo ma il tecnico dei lancieri teme anche i ricorsi storici: nella scorsa stagione la sua squadra si giocò proprio all’Arena la qualificazione con il Valencia. Vinsero gli spagnoli, poi annientati dall’Atalanta. Ma non servono i maghi. Per quanto riguarda la formazione in difesa forti dubbi per Mazraoui, al suo posto Klaiber mentre in attacco sarà assente Neres sostituito da Antony e anche Traorè non è al meglio della condizione e allora potrebbe giocare Promes. Arbitra lo spagnolo Del Cerro Grande che ha diretto , qualche settimana fa, Liverpool-Atalanta.
Giacomo Mayer