Tre innesti di esperienza e di sostanza, la consueta manciata di giovani utili ad ottemperare tanto la regola quanto i diktat societari e un ambiente complessivamente rigenerato, volto a riportare l’AlbinoGandino in quota di galleggiamento, dopo un’annata, quale la scorsa, che non ha certo risparmiato patemi e fastidiosi imprevisti. Alle prese con la preparazione, e con alcuni indizi che, per quanto bisognosi di continuità, lasciano trasparire una ritrovata serenità, la compagine seriana, arroccata attorno al proprio totem, mister Robi Radici, guarda con rinnovato ottimismo a un’altra avventura in Eccellenza. Covid-19 permettendo, naturalmente. Chiamato a un prematuro rompete le righe, a causa della pandemia, l’AlbinoGandino ha evitato il richiamo, spesso soave, delle polemiche – vedasi la spinosa questione legata alla partita con il Codogno e la querelle seguita ai propositi di fusione, poi naufragata, con il Falco Albino – per rituffarsi in una nuova stagione sportiva che chiama inevitabilmente Savoldelli e soci al riscatto. Salutata la coppia centrale dello scorso anno, con Noris e Fratus direttisi rispettivamente a Cisano e Almenno, ecco due elementi difensivo che non necessitano di particolari presentazioni, specialmente in tema di carriera e confidenza con l’ambiente. Il primo, Mauro Minelli, ex Albinoleffe, ha chiuso la lunga parentesi di Ciliverghe, indossando rapidamente i panni della chioccia del gruppo. Il peso specifico dell’operazione è ulteriormente evidenziato dal ventaglio di mansioni che riguarderà l’esperto difensore. Minelli, albinese doc, classe ’81, è anche il nuovo allenatore della formazione Juniores e si prenderà carico persino di compiti propri della segreteria. Nel secondo caso, per Luca Vigani trattasi di gradito ritorno. Classe ’93, icona assieme al fratello Mattia del calcio in riva al fiume Serio, “Viga” vale da super tassello per un reparto arretrato bisognoso di solidità, dopo le balbuzie dei mesi precedenti. La terza operazione riguarda la front line.
Nel tentativo di colmare le croniche lacune che l’addio di “Chupa” Confalonieri ha aperto, si cimenterà Ferdinando Rega, attaccante esterno che porta in dote il titolo di Promozione conquistato due anni prima con il Valcalepio. Calciatore-gentiluomo, dalla grande tecnica e dalla spiccata vocazione alla leadership, Rega proverà ad ampliare le soluzione offensive, che resteranno imperniate, in assenza dell’infortunato di lungo corso Gregis, attorno a Tiraboschi e Carobbio. In tema di giovani, spiccano l’approdo, da Scanzo, di Silvestri, elemento dalle attitudini offensive, e del jolly Carrara, mentre Nicolò Birolini, classe 2002, affiancherà tra i pali il confermatissimo Bogazzi. Menzione a parte per Erik Caccia, classe 2001, ex capitano della Juniores Nazionale del Brusaporto, indiziato per completare una difesa che, come un po’ tutti i reparti, dovrà necessariamente fare i conti con il discorso-regola. Non deve stupire, del resto, se, a fronte dell’arrivo di Rega, lo stesso attacco si gioverà di una pedina che, per quanto bisognosa dei fisiologici tempi di crescita, ha già dato il la a gradevoli avvisaglie: attenzione, dunque, a Fabio Pasini, classe 2002, cresciuto nel vivaio locale e abile a distinguersi fin dal test match che ha messo di fronte i ragazzi di Radici alla Virtus Ciserano Bergamo.
Lo stesso mister non sta più nella pelle e guarda positivo all’avvio ufficiale della stagione, in coincidenza con il derbissimo di Coppa Italia con la Vertovese: “Abbiamo inserito tre giocatori di grande esperienza e in questo senso devo sottolineare il potenziale, in termini di carisma e di propensione alla guida, di Mauro Minelli, che ha sposato in pieno il nostro progetto. E’ un maestro e non è un urlatore, perché si fa seguire con l’esempio. Poter contare su uno come lui è un’occasione irripetibile per i tanti giovani della rosa. Allo stesso tempo, abbiamo cercato di prevedere ragazzi della regola in tutti i reparti, così da ampliare quelle alternative che ci sono mancate la scorsa stagione. L’idea è quella di varare la difesa a 3, ma non dobbiamo precluderci nulla, specialmente in tema di soluzioni offensive. L’interrogativo più grande, ad ora, riguarda le tre punte, oppure le due punte più il trequartista. E qui entra in gioco Rega, campano dalla simpatia contagiosa, che è entrato perfettamente in sintonia con l’ambiente e con il gruppo. Dalle prime prove offerte (oltre al 2-2 con la Virtus, si segnala il pari a reti inviolate con la Pradalunghese, n.d.r.) è emerso il clima costruttivo che ha caratterizzato l’avvio di questa stagione. Contro la Virtus abbiamo disputato una bella partita, mantenendo per lunghi frangenti il pallino del gioco. E questo per me è un aspetto fondamentale. Dobbiamo tornare a giocare come facevamo una volta, tornando aggressivi, attaccando alti, mantenendo ritmi molto alti. Sono solo segnali, ma sono segnali che portano speranza e coraggio, oltre che consapevolezza dei propri mezzi”. Ma l’estate dilettantistica non ha portato soltanto buoni propositi. Di mezzo, le incognite legate alla pandemia da Covid-19 e gli strascichi relativi all’ipotetica fusione con il Falco Albino: “Per quanto rispettosi del protocollo e delle norme igieniche, restano poco chiari alcuni punti, che in quanto tali diventano equivocabili. Ci sono tanti capitoletti da interpretare e penso, in particolare, all’autocertificazione e a chi risponderà, laddove si verificasse una qualche positività. Non ci resta che affidarci ai richiami. Per quanto riguarda gli spogliatoi, tutto deve andare in borsa, mentre la mascherina va al volto e non al braccio. In più, massima attenzione a quel che si fa in giro, perché la positività la si porta in giro. La speranza è che non arrivi mai nessuno a dirci di essere risultato positivo, ma di per sé il protocollo lo rispettiamo e lo mettiamo in pratica. Quanto all’ipotetica fusione, quando ci è stata proposta, l’abbiamo presa per quella che è: un’ottima idea. Una società sola, in una città di 20000 abitanti come Albino, diventa molto più forte e appetibile. Basta concorrenza, è inutile, tanto più se consideriamo che di mezzo ci sono i ragazzi. Creare una sola realtà, ad Albino, vale collaborazione e sinergie positive per la città stessa e il suo bacino calcistico. Con un settore giovanile ancora più forte, si può davvero lavorare per la prospettiva di tanti ragazzi. La prospettiva di creare un qualcosa di più grande e forte rimane. Di mezzo non ci sono i campanili: c’è il salto di qualità, c’è la concreta possibilità di diventare un riferimento per tutta la valle. Ma temo che qualcuno non l’abbia capito e tuttora rimane, in sede di analisi, fermo ai campanili. L’errore è stato a monte e la Falco ha sbagliato a non rendere partecipe di questa idea il proprio presidente. E’ stata una mossa strategica sbagliata. Allo stesso tempo, l’arrabbiatura deve durare pochi minuti. L’ho detto e ripetuto a Peracchi: quando devi ragionare, devi andare oltre l’orgoglio. E lasciato da parte l’orgoglio, devi sederti ancora e provare ad andare avanti. Giusto precisare, comunque, che con Peracchi è stato tutto chiarito”.
Nikolas Semperboni
Staff tecnico
Allenatore: Roberto Radici
Viceallenatore: Giuseppe Mosa
Preparatore portieri: Marco Marcassoli
Accompagnatore ufficiale: Martino Franchina
Masso-fisioterapista: Lionello Bortolotti
Addetto all’arbitro: Antonio Spampatti
Osservatore: Roberto Zanini
Rosa giocatori AlbinoGandino 2020/2021
Portieri: Nicolò Birolini (’02) dalla Virtus Ciserano Bergamo, Giorgio Bogazzi.
Difensori: Erik Caccia (’01) dal Brusaporto, Francesco Carrara, Mauro Minelli dal Ciliverghe, Stefano Morotti, Mauro Savoldelli, Luca Vigani dal Prevalle.
Centrocampisti: Alessandro Battaini, Michele Beloli (’00), Davide Borelli (’02), Marco Carrara (’01) dallo Scanzo, Mattia Crotti (’02), Michele Franchini, Alessio Mister, Federico Ongaro, Giorgio Zanga.
Attaccanti: Simone Carobbio, Pietro Gregis (’00), Fabio Pasini (’02) dal settore giovanile, Ferdinando Rega dal Valcalepio, Massimo Silvestri (’01) dallo Scanzo, Alessio Tiraboschi.