Gian Piero Gasperini e la sua Atalanta si arrendono all’ultimo respiro di fronte al PSG, o meglio, di fronte ai due fuoriclasse assoluti che hanno spostato l’inerzia di una qualificazione ormai nelle mani degli orobici: Neymar e Kylian Mbappè, due fattori determinanti nell’operazione rimonta che ha frantumato i sogni di gloria di tutto il popolo atalantino. L’Atalanta per oltre novanta minuti ha coltivato l’impresa, costruita mattoncino su mattoncino con cuore, sacrificio e grazie al cinismo di Mario Pasalic, autore dell’illusorio vantaggio alla prima palla buona attorno alla mezz’ora del primo tempo. Tuchel parte con il pressing alto per tagliare i rifornimenti a Gomez & co., mente Gasperini risponde con un giro palla più ragionato e accetta la sfuriata iniziale dei parigini. Neymar fa venire i brividi a Sportiello, ma prima della mezz’ora la Dea sale di tono e piazza il colpo: Zapata irrompe su Kimpembe, sfera che finisce in zona Pasalic e sinistro magico del croato sotto l’incrocio dei pali per l’1-0. Dea avanti all’intervallo e discorso rimandato ai secondi quarantacinque di gioco. Il tecnico tedesco, dopo un quarto d’ora scarso, si gioca la carta Mbappè – recuperato a tempo di record – e l’innesto dell’enfant prodige transalpino squarcia la partita: sale la pressione dei campioni di Francia trascinati dal proprio fuoriclasse che, a braccetto con Neymar, mette l’Atalanta alle corde. Gli orobici non hanno la forza per ripartire con un Gomez disinnescato e Zapata a vagare nella terra di nessuno. Ora l’imperativo è sopravvivere. Il bunker bergamasco regge l’urto con grande personalità – e qualche brivido – sorretto da una prova strepitosa del duo de Roon-Freuler. Poi lo svizzero si fa male e a quel punto la squadra della capitale francese può affondare alla giugulare: Marquinhos apre la prima breccia (su assist di Neymar) e il muro si sgretola. Trascorrono solo due giri d’orologio e l’asse Neymar-Mbappè, manco a dirlo, premia l’inserimento sotto rete di Choupo-Moting che scarta il cioccolatino e imbuca il gol dell’incredibile sorpasso che porta il PSG in semifinale dopo anni di cocenti delusioni europee. Alla fine a sorridere è proprio Thomas Tuchel, imbrigliato per lunghi tratti da Gasperini, e salvato soltanto nel finale dalle sue stelle più luminose che nemmeno l’Atalanta dei miracoli ha potuto contrastare.
Michael Di Chiaro