Pochissime ore ancora e la soglia dei pagamenti in contanti scenderà a 2 mila euro. La confusione è ancora molta, anche perché negli ultimi vent’anni la soglia per il pagamento in contanti è cambiata ben nove volte. Fra diciotto mesi, dal’inizio del 2022, scenderà ulteriormente a mille euro.
Per fare chiarezza è bene precisare che il limite di pagamenti in contanti non si applica solo al pagamento delle fatture di professionisti. Anche erogazioni liberali, prestiti tra amici e parenti e donazioni dovranno rispettare la stessa soglia.
Per quanto riguarda gli stipendi invece non cambia nulla ma questo semplicemente perché le regole, proprio per contrastare non solo l’evasione ma il lavoro in nero, erano già più rigide. E infatti gli stipendi non possono essere pagati in contanti dal giugno 2018. Tutti i dipendenti o collaboratori devono essere pagati solo con un metodo tracciabile. Per i trasgressori le sanzioni vanno da 1.000 a 5.000 euro. Questa, sommata alla sanzione per il divieto di superamento della soglia per i trasferimenti cash, potrebbe essere una bella botta. Un vero e proprio salasso.
Quando si parla di limite per i pagamenti in contante qualcuno pensa erroneamente solo ai trasferimenti di soldi per visite mediche o professionisti in genere.
Certamente il primo obiettivo è combattere il nero. Questo significa scoraggiare l’uso del contante in certi settori anche al di sotto della soglia di 2 mila euro. Un esempio: a seguito dell’ultima Legge di Stabilità, per portare in detrazione le spese mediche è necessario pagare con metodo tracciabile (no contanti).
Dall’altro vuol dire anche limitare i pagamenti in contanti oltre i 2 mila euro di qualsiasi tipo, anche se si tratta di donazioni e prestiti tra amici e parenti. Vale per genitori che danno soldi ai figli e viceversa. Pensiamo anche ai classici regali di matrimonio (le buste con dentro il denaro che diamo agli sposi).
Tutte situazioni di cui ora si dovrà tener conto nel rispettare il limite per i pagamenti in denaro contante.
Come la penso? Limitare le libertà di ogni cittadino non è mai la soluzione, ritengo che potrebbero essere messi in campo strumenti diversi per incentivare l’uso della moneta digitale, potrebbe essere data la possibilità di portare in detrazione dai redditi un maggior numero di tipologie di spesa così da disincentivare le forme di pagamento in nero.
Da decenni la politica parla di lotta all’evasione ma non cerca la soluzione, la vera evasione fiscale è a livelli più grandi ma non fa ‘comodo’ combatterla.
Simone Pontiggia
martedì 30 Giugno 2020