C’è un’altra piccola storia, letta oggi sul Corriere, che mi fa pensare ancora di più che la nostra provincia si sia svegliata migliore da questo incubo chiamato Covid. E’ il racconto di un amore grande e forte, di quelli che ce ne sono uno su mille, che dura da vent’anni tra centinaia di problemi, ma senza mai un tentennamento. I due innamorati si chiamano Vincenzo e Andrea, il primo di cognome fa Trapattoni ed è il sindaco di Barbata, paese della Bassa famoso in tutta Italia perché è il posto da dove arriva la famiglia del mitico Giovanni, l’ex ct della Nazionale.
Vincenzo, primo cittadino tra i più amati della nostra regione, un uomo di centrodestra, lunedì ha scritto un tenero post su Facebook per fare gli auguri al suo Andrea, ora quarantino, metà vita esatta passata accanto al suo fidanzato. E’ il primo coming out di un politico bergamasco, il segno che qualcosa sta cambiando nel profondo dell’anima della nostra gente.
Ai colleghi del Corriere della Sera Vincenzo ha raccontato la loro storia, uguale e diversa a milioni di altre che nascono e crescono nella nostra provincia. L’incontro per caso in una discoteca di qui, la passione, poi l’affetto che diventa aiuto quotidiano nei problemi che ha ognuno di noi, nell’accudire i parenti rimasti soli, nel vedere una mamma andarsene in paradiso, nelle scelte fatte durante questo tsunami chiamato coronavirus. Vincenzo distribuisce i pacchi in paese a chi soffre, accanto il suo angelo, appunto Andrea, originario di Vicenza, che si fa in quattro per dargli una mano.
E a Barbata tutti sanno. E sono felici. Come dovrebbe essere quando si vedono due persone che si amano. Come finalmente accade anche da noi, una provincia che si sta risvegliando, mettendo in soffitta il coronavirus, ma pure tante altre brutte cose.
Matteo Bonfanti
Nella foto Giovanni e Vincenzo Trapattoni, due bellissime persone di Barbata