Sul piazzale del Gewiss Stadium il mercato rionale del sabato mattina con le bancarelle della frutta, delle verdure, dei salumi e dei formaggi. Nel campo la partita, undici contro undici, dell’Atalanta che è tornata a calcare il prato verde dal lontano 15 febbraio (2-1 alla Roma). Sono trascorsi quasi quattro mesi e sembra, più o meno, preistoria. La partita sembra sia stata vera e ha vinto, per semplificare, la squadra di Ilicic su quella di Gomez per 6-4 alla presenza di Antonio e Luca Percassi, Umberto Marino, Giovanni Sartori e, ovviamente, Roberto Spagnolo. Dieci gol con la delizia del colpo di tacco di Muriel tanto per non smettere di sognare. Solo un prelibato antipasto comunque, mentre nei prossimi giorni si intensificheranno allenamenti e prove generali in vista della partita col Sassuolo (domenica 21 giugno, ore 19.30). Che tipo di campionato sarà lo capiremo in fretta, basteranno un paio di partite per avere un’idea identitaria. E’ chiaro che il caldo, la frequenza delle partite, le modalità di recupero fisico e mentale e tante altre varianti avranno il loro peso. E a proposito del caldo, tutti sappiamo che gli Europei e i Mondiali si svolgono sempre nei mesi di giugno e luglio, appunto. Arrigo Sacchi, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, ha chiarito: “Le squadre che si troveranno meglio saranno quelle che avranno messo più benzina nei muscoli. Chi ha un gioco più dispendioso,ad esempio, l’Atalanta potrà essere svantaggiata. Ma Gasperini sa come comportarsi e avrà già prevenuto il problema”. Non ci sono dubbi. Certo, i nerazzurri non hanno solo il campionato ma anche la Champions a cui pensare. Ma non è il caso di addentrarci in ulteriori elucubrazioni perché, per la prima volta, non ci sono riferimenti storici né memorie da rispolverare. Adesso ci si alambicca sul nulla. Sabato pomeriggio si è svolta a Roma, Circo Massimo, la manifestazione di protesta organizzata dai “Ragazzi d’Italia”, un insieme di ultras fascisti e nazisti delle varie curve calcistiche italiane con Forza Nuova in primo piano. Più che una protesta è stato un assalto , violenza allo stato puro. Che è, da sempre, l’ideologia di questi gruppi. Forse è il caso di ricordare che l’apologia di fascismo, nell’ordinamento giuridico italiano, è un reato previsto dall’articolo 4 della legge Scelba attuativa della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione: «Quando un’associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista.» Quando si applica? A questa manifestazione non ha aderito la Curva Nord di casa nostra che ha voluto specificare che: “La Curva Nord mai sarà coinvolta in iniziative che non c’entrano col mondo ultras ed è per questo che prendiamo le distanze da tutto questo”. Chiarissimo. Personalmente, spesso e volentieri, in passato, ho stigmatizzato i comportamenti violenti e proditori degli ultras bergamaschi ma sono trascorsi parecchi campionati da quel periodo , forse c’è stato un cambio generazionale, forse si è capito che scontri e tafferugli portano solo guai. Nel frattempo, oltre le numerose iniziative di beneficenza, l’atteggiamento è diventato virtuoso anche durante i viaggi in lungo e in largo in Europa.
Trent’anni fa, nella notte tra il 6 e 7 giugno, il presidente dell’Atalanta Cesare Bortolotti moriva in un incidente stradale a pochi metri da casa sua. Non aveva ancora quarant’anni. E’ stato il primo presidente innovativo che ha portato il club nerazzurro nel calcio moderno.
Giacomo Mayer