Oggi in poche ore dal risveglio ho “assistito” a ben tre comportamenti che biasimo, ma che sempre più spesso noi tendiamo ad assumere.
Sia chiaro che quando dico “noi” non voglio dire che lo facciano tutti (me compresa), però credo sia un po’ presuntuoso volersi automaticamente escludere da una categoria comportamentale…
Il primo atteggiamento è quello noto a molti e declinabile in una pluralità di azioni.
Parlo della cattiveria: quella gratuita, fatta con l’esclusivo scopo di offendere e creare danno ad altre persone. Spesso – come nel caso di stamane- si accompagna ad una limitata capacità di comprensione, ma non necessariamente l’ignoranza ontologica deve essere scriminante di pessimi comportamenti.
Lasciare sempre “correre” significa non dare sufficiente valore a se stessi e, soprattutto, significa permettere all’interessato di generare danni ulteriori….
Il secondo comportamento è quello classico di colui che odia – giustamente- le discriminazioni, ma senza forse rendersene conto si autoghettizza cercando pure – a volte- di trarne vantaggio.
A tal proposito leggevo sulla pagina di un amico la notizia di un ristoratore che aveva partecipato ad una trasmissione televisiva a premi come concorrente ed aveva reso noto a tutti la propria tendenza omosessuale ( non entro nel dettaglio dei comportamenti assunti). Più di uno stro..ha iniziato a telefonare al poveretto descrivendolo come un fro…del Caxxo.
Al di là che pure qui siamo di fronte a becera ignoranza e cattiveria da parte degli irriverenti, considero comunque di gusto criticabile raccontare a tutti chi ti scopy se non ti trovi – per dire – in una conferenza contro l’omofobia o in una trasmissione ad hoc o se non sei in un luogo privato o una tua pagina social.Non mi piace che vi devo dire! Ovviamente, il mio era semplicemente un esempio tra molti.
Il terzo fatto attiene sempre un po’ all’ignoranza, ma qui è un’ignoranza “voluta”, un “non sapere” reale conseguente alla scarsa volontà e propensione a conoscere il vero.
La conseguenza è dare informazioni scorrette o incomplete generando inutile e dannosa confusione.
Nella fattispecie si trattava di un amico che “sintetizzava” l’intervista di un giornalista (odioso, lo ammetto) riportando espressioni mai realmente pronunciate dall’interessato e acuendo, così, inutilmente tensioni e odio.
Forse dovremmo fare tutti un po’ mente locale delle nostre azioni: miglioriamo noistessi…miglioriamo il mondo.
Buon tutto a tutti 🙂
Vanessa Vane Bonaiti