Tre sono le richieste del calcio dilettantistico al governo per una possibile ripartenza: 1) scudo legale; 2) bonus per gli sponsor; 3) agevolazioni fiscali.
La prima a salvaguardia delle società, sul modello della protezione per medici e infermieri (ci sono vari emendamenti presentati in Parlamento). Nel nostro caso servirebbe a tutelare non tanto i responsabili sanitari dei club quanto i presidenti, in caso di contagio di tesserati o collaboratori (la malattia per Covid-19 è considerata infortunio sul lavoro, comportando responsabilità penale).
Sul piano fiscale sarebbe importante la possibilità per le aziende di detassare l’intero importo della sponsorizzazione, per invogliarle a credere ancora nel “prodotto calcio”.
Ulteriori agevolazioni sarebbero ben gradite, purché cospicue e non limitate al breve periodo.
Resta il nodo dei centri sportivi e degli esercizi commerciali annessi (es. i bar), che hanno visto azzerare gli incassi.
La palla passa ora al Ministro dello Sport, Spadafora (in quota M5S), alle prese con le pressioni dei club professionistici che vogliono riprendere l’attività al più presto e la fronda interna al suo stesso esecutivo, capitanata da Matteo Renzi.
Giuseppe Fappiano
Nella foto: Centro Sportivo Comunale di Zogno