Un’attività di telemonitoraggio che consente ai medici di medicina generale di tenere costantemente aggiornato lo stato di salute dei propri pazienti. Questa l’iniziativa proposta a tutti i medici di medicina generale, richiesta da Regione Lombardia ed organizzata da IML, la cooperativa Iniziativa Medica Lombarda, la più grande d’Italia, che vanta, ad oggi, oltre 700 soci, 250 dei quali a Bergamo e provincia. In un momento particolare quale quello che sta attraversando la sanità pubblica a causa dell’emergenza dettata dall’epidemia Covid, IML ha scelto di scendere in campo con la sua proposta di telemonitoraggio continuando il progetto già sperimentato qualche tempo fa su una coorte di 200 malati cronici. Un esperimento che già allora aveva dato i suoi frutti e che si era rivelato fondamentale per traghettare la medicina territoriale verso una vera e propria rivoluzione in termini di assistenza alla persona. E che mai come di questi tempi può tornare utili ai medici per gestire e monitorare la situazione clinica dei propri assistiti,in quanto consente una raccolta di dati e parametri a domicilio, evita il sovraffollamento degli ambulatori e permette al malato di comunicare con il suo medico senza spostarsi da casa sua. “L’epidemia ci ha fatto capire che i tempi per una rivisitazione in termini assistenziali sono maturi – racconta Mario Sorlini, storico medico di Albino e presidente della cooperativa -, anche con l’impiego della telemedicina e del telemonitoraggio. Noi siamo pronti. O meglio, eravamo pronti anche in passato quando proponemmo la nostra idea alla Regione che poi, pur apprezzando lascio’ cadere l’esperienza. Oggi sembra esserci una risposta differente e questo è comprensibile, soprattutto se si considera che la gestione dell’epidemia ha profondamente segnato le nostre strutture sanitarie in termini di accessi e ricoveri e si rende necessaria una svolta dell’assistenza al paziente sul terriotorio e presso il suo domicilio.” E da qui la proposta, alla quale ciascun medico può scegliere liberamente di aderire: “Sarà possibile accedere al servizio attraverso la nostra piattaforma. Il paziente idoneo al servizio in quanto covid positivo o covid potenziale verrà identificato dal proprio medico. La situazione sara’ costantemente tenuta sotto controllo in quanto aggiornata dallo stesso assistito e quindi comunicato al medico grazie ad una serie di strumenti che gli verranno consegnati a casa dalla nostra cooperativa, a titolo gratuito. Si tratta di un termometro, un saturimetro, uno sfigmomanometro per misurare la pressione, eventualmente un glucometro e uno strumento per eseguire il cardiogramma. Poco alla volta il paziente prenderà dimestichezza con gli strumenti che gli verranno forniti e comunicherà in maniera telematica col medico, indicando i parametri e quindi evidenziando il suo stato di salute. I dati raccolti verranno raccolti dalla nostra centrale medica che, in caso di necessita’ per aggravamento dei parametri osservati prendera’ le decisioni del caso attraverso il case manager e il medico di IML in accordo ed a supporto al medico curante”. La centrale di telemonitoraggio è già stata provata e testata in queste settimane su una serie di pazienti prova e ha dato ottimi risultati: “Si tratta di un supporto vero, capace di aiutare il medico e il paziente nel loro percorso. Ci abbiamo creduto molto, fin dal principio, tanto che la strumentazione che daremo in dotazione l’abbiamo acquistata direttamente in cooperativa. La vera svolta a breve. “Sì, il cambiamento piu’ importante  avverrà quando riusciremo a collegare tutta la strumentazione digitale al Bluetooth che consentirà di ricevere immediatamente e simultaneamente tutti i dati necessari. A quel punto, infatti, il collegamento sarà darà davvero immediato ed efficace e si potrà cominciare a parlare di telemonitoraggio e telemedicina sul territorio per una consistente parte di popolazione che riguardera’ i pazienti fragili e quelli affetti da patologie croniche. Gli strumenti a disposizione ci sono. Si tratta per i medici e i loro assistiti di prendere confidenza con cio’ che la tecnologia ci mette oggi a disposizione per trarne il massimo profitto in termini di salute collettiva”.

M.P