Roberto Calderoli
, vice presidente del Senato, all’attacco del governo per il costo delle cremazioni chiesto dallo stato alle famiglie delle vittime: “Non c’è davvero limite alla vergogna. Le famiglie di Bergamo che non hanno potuto salutare e seppellire i propri cari uccisi dal coronavirus nelle tragiche settimane di massimo picco adesso si stanno vendendo recapitare le fatture per il trasporto, fuori Regione, delle salme dei propri cari inviate nei cimiteri di Ferrara, Modena ecc per la cremazione.
E a battere cassa non sono dei privati insensibili ma è lo Stato italiano. Ma ci rendiamo conto a quale vergogna siamo arrivati?
Lo Stato chiede soldi alle famiglie che non hanno mai più visto i loro cari e hanno dovuto accettare che venissero portati altrove perché le strutture cimiteriali bergamasche erano al collasso?
Ora il Governo si attivi subito con un emendamento al decreto liquidità per rimediare a questa vergogna: questi soldi li paga lo Stato, che non ha saputo proteggere la vita di queste persone, che non ha voluto mettere la zona rossa in Val Seriana per limitare il diffondersi dei contagi, e non ha saputo controllare questa pandemia nonostante gli avvisi da gennaio di tutte le organizzazioni sanitarie a riguardo.
Questo non è uno Stato! E da Roma esigiamo che parta una lettera di scuse destinata ad ognuna di queste famiglie. Si vergogni Conte, si vergognino i suoi ministri” chiude il senatore bergamasco.
Sulla questione interviene anche Maria Chiara Gadda di Italia Viva: “Il Governo e la Regione Lombardia facciano subito luce e diano spiegazioni su quanto rivelato dal Tg1: i cittadini di Bergamo che hanno visto i propri cari deceduti portati in altre città per la cremazione hanno ricevuto a casa le spese di cremazione e di trasporto, con tanto di fattura. Tutti abbiamo visto le immagini delle bare portate via dai camion dell’Esercito, è necessario fare subito chiarezza per non aggiungere umilianti disagi a chi ha già subito il dolore indicibile di perdere una persona cara, spesso senza neanche poterla salutare. Chi ha chiesto loro le spese? A che titolo?”