Ieri é stata una delle notti più belle della nostra vita ma anche la più triste.
Nel 1963 vincevamo la Coppa Italia contro i granata a San Siro ma non abbiamo potuto festeggiare perché il nostro Santo Papa era morto.
Nel 2020 l’Atalanta è tra le otto squadre più prestigiose e forti d’Europa, arriviamo ai quarti e non possiamo festeggiare, perché un virus ha devastato Bergamo ed il nostro popolo. Avevo 8 anni, la promozione in A e una delle notti più bella della mia vita. I carri, i fumogeni, i cori, i giocatori … Lo auguro a tutti.
La notte di ieri a nessuno.
Tanti rumori nelle case mentre fuori il silenzio. La città fantasma…
Non so se i nostri cori sono arrivati a Valencia, ma quello che so è che il tuo popolo è orgoglioso di te.
Non dimenticheremo mai la Serie C, la B, le tante promozioni in A, la Coppa Italia rubata, la corsa per l’Europa, i preliminari di Europa League, Sarajevo, la notte gialla di Dortmund, i rigori con il Copenaghen, il calcio scommesse, la lotta per la Champions, la sconfitta di Zagabria, i 3000 a Manchester, la notte gelida degli Ottavi ed infine questa notte… La regina di tutte le notti.
Ieri sera mi sarebbe tanto piaciuto vedere la faccia di mio nonno. Lui che più di tutti sa quanto è dura tifare l’Atalanta. Da intendere: tifare la Dea è la gioia più grande, ma é chi ti circonda che lo rende complicato. Tante cattiverie sono dette in continuazione su di noi. Non meritavamo la Champions secondo tanti eppure eccoci pronti per vivere altre due notti magiche. L’umiltá, la coerenza e la fede ci hanno portati fin qui…Caratteristiche che poche squadre possiedono. Inter, Lazio, Roma e Juve non sanno nemmeno che cosa significhino.
Ora ci auguriamo che i tamburi possano tornare a rullare presto.
Ma non preoccuparti: Dea ovunque io saró, canteró per te finché vivrò.
Grazie Dea
Grazie Gasp
Grazie Pres
Ed infine grazie Bergamo
10.03.20
Una notte che durerá per sempre.
Elisa