Fabrizio Carcano
Mai stato così forte. Josip Ilicic a 32 anni appena compiuti sta vivendo la miglior stagione della sua carriera.
Gol a grappoli e quella continuità di rendimento che in dieci stagioni in Italia non aveva mai dimostrato.
I suoi numeri sono eloquenti. In 21 gare di campionato ha realizzato 15 gol frantumando il suo record italiano (cinque anni fa a Firenze ne aveva fatti 13 ma in 30 partite), con 4 assist riconosciuti ma il suo zampino c’è in almeno il doppio delle reti dei compagni.
L’Atalanta lo ha blindato contrattualmente fino al 2023.
E lui sta migliorando come il buon vino.
Merito indubbio di Gian Piero Gasperini che ha saputo inquadrarlo, anche punzecchiandolo pubblicamente.
Tra i due il feeling è evidente. E pure i risultati.
Ilicic sta crescendo di anno in anno: 15 gol nella sua prima stagione nerazzurra, lo scorso anno, adesso è a 17 comprendendo lo spettacolare gol in Champions al Valencia e a referto ha messo anche un timbro in Coppa Italia contro la Fiorentina che nel luglio del 2017, quando era 29enne, lo aveva salutato senza particolari rimpianti.
Era destinato alla Sampdoria, aveva le visite mediche già fissate, un blitz dei Percassi lo portò in extremis a Bergamo, anzi direttamente in ritiro in Val Seriana, scatenando le ire doriane.
Lo aveva fortemente voluto Gian Piero Gasperini che lo aveva allenato a Palermo, nei suoi primi anni italiani.
Quando alternava quel genio e sregolatezza, e quegli alti e bassi, che ne avrebbero contraddistinto una carriera finora inferiore alle attese.
Con il suo talento avrebbe potuto giocare in un top club di Champions e sollevare trofei.
Invece a 32 anni Ilicic finora ha giocato due finali di Coppa Italia e sta vivendo la sua prima esperienza in Champions.
Ma il bello potrebbe arrivare da adesso.