Sul sito della Regione Lombardia ieri è comparso questo comunicato: “Al fine di evitare significative concentrazioni di persone in luoghi pubblici e privati, l’ordinanza dispone la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico, quali, a titolo esemplificativo, palestre, centri sportivi, piscine e centri natatori, centri benessere, centri termali, sale giochi, sale slot, escape room, sale bowling, ecc.
Le attività all’aperto (comprese quelle svolte negli stadi e nelle strutture polifunzionali) possono essere svolte, evitando i luoghi (ad es. spogliatoi) che prevedono significative concentrazioni di persone. In deroga alle disposizioni dell’ordinanza, come previsto dall’art. 1 lettera a del DPCM 25/02/2020, resta consentito lo svolgimento di eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina in luoghi pubblici o privati, nonché delle sedute di allenamento, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, nei comuni diversi da quelli individuati nell’allegato 1 del DPCM del 23 febbraio 2020. Nei comprensori sciistici, sarà cura del gestore limitare l’accesso e l’affollamento degli impianti di trasporto delle persone (funicolari, funivie, cabinovie, ecc.). Si conferma inoltre che le attività di centri culturali, centri sociali, circoli ricreativi, ludoteche restano chiuse”.
Il comunicato in questione non ha chiarito interamente il dilemma, anzi ha creato più dubbi nel panorama del calcio dilettantistico bergamasco visto che molti sindaci ancora non hanno sbloccato la situazione. Abbiamo chiesto così direttamente ad alcune delle “nostre” squadre, nel girone C di Promozione, come stanno procedendo sul tema allenamenti:
MANUEL DE MARTINI (ALLENATORE JUVENTINA COVO): “Da domenica scorsa abbiamo rispettato il decreto di blocco totale. Abbiamo fornito un programma atletico che ogni ragazzo ha svolto in autonomia. Attendiamo lo sblocco totale per riprendere”.
PAOLO PLEBANI (DIRIGENTE VILLONGO): “Noi rispettiamo le normative, pertanto non ci alleniamo. Il centro sportivo è comunale”.
ENRICO VIGANO’ (DIRETTORE SPORTIVO ACOS TREVIGLIO): “Non abbiamo la possibilità di allenarci in quanto i centri sportivi di Treviglio ed Arzago sono chiusi fino a domenica per ordinanza dei rispettivi sindaci”.
FILIPPO GHISETTI (VICE PRESIDENTE CITTA’ DI DALMINE): “Aspettiamo novità perché il Comune ha sospeso l’utilizzo fino al 1° marzo”.