Unendosi al cordoglio universale per la tragica scomparsa di Felice Gimondi, che il prossimo 29 settembre avrebbe compiuto 77 anni se un malore in mare a Giardini Naxos (Messina) non se lo fosse portato via prematuramente nel tardo pomeriggio del 16 agosto, l’Atalanta ne ha anche ricordato il ruolo direttivo in seno all’organizzazione di tifosi “ufficiale”, il Club Amici dell’Atalanta.
“Il Presidente Antonio Percassi e tutta la famiglia Atalanta partecipano con commozione al dolore dei familiari per l’improvvisa scomparsa di Felice Gimondi, grande campione di ciclismo che per tre anni (dal 1987 al 1989) è stato anche Presidente del Centro Coordinamento Club Amici dell’Atalanta. Alla famiglia Gimondi le più sincere e sentite condoglianze di tutta l’Atalanta Bergamasca Calcio”.
A Gimondi, nativo di Botta di Sedrina, dirigente sportivo e assicuratore nella vita post agonistica, nonché curatore della Gran Fondo a lui intitolata dal 1996, la società nerazzurra riconosce il ruolo di ambasciatore della nostra terra. “Ha scritto la storia del ciclismo italiano ed internazionale, ha portato il nome di Bergamo in giro per il mondo. Con la scomparsa di Felice Gimondi il mondo dello sport da oggi è più povero”, si legge nel comunicato sul sito ufficiale.
Gimondi, professionista dal 1964 al 1979, nonostante la contemporaneità col “Cannibale” Eddy Merckx ci lascia con la bacheca colma di trofei. Ben 118 le vittorie in carriera, fra cui spiccano il Mondiale di Barcellona nel 1973 e tutti e tre le competizioni a tappe che contano: Tour de France (1965), Giro d’Italia (1967, 1969 e 1976, tagliando vittorioso il traguardo della vittoria virtuale proprio a Bergamo) Vuelta a España (1968). Uno dei sette ad avercela fatta, in compagnia di Jacques Anquetil, lo stesso Cannibale, Bernard Hinault, Alberto Contador, Vincenzo Nibali e Chris Froome.