Allenatore che vince? Si cambia. Sembra questa la nuova tendenza tra le big del calcio bergamasco. Addio tra Massimiliano Maffioletti e il Valcalepio, neopromosso in Eccellenza grazie alla vittoria di un campionato durissimo come quello del Girone C di Promozione, stesso epilogo tra Giacomo Mignani e il Brusaporto delle meraviglie, portato trionfalmente, udite, udite, nel dorato mondo del semiprofessionismo, che è la Serie D, dopo aver dominato dal primo all’ultimo minuto un’Eccellenza C zeppa di corazzate. Oggi il terzo fragoroso divorzio, a separarsi Giovanni Battista Palmisano e la Roncola, che ha strapazzato le avversarie in lungo e in largo nella Seconda A edizione 2018-2019, un raggruppamento di fuoco e fiamme. In nessuno dei casi sappiamo le motivazioni precise, ignoriamo soprattutto se il divorzio sia stato chiesto dalla moglie, la società, o dal marito, ossia il mister, di certo sono tre notizie che colpiscono la fantasia di noi giornalisti. E succede tra le squadre di vertice come tra chi partiva con altri obiettivi, parliamo, ovviamente, della Pagazzanese e del suo ormai ex condottiero Federico Perelli, che si è salvato in Prima E già alla fine del girone d’andata, quindi, vista da qui, credevamo che fosse l’inizio di una storia d’amore duratura e senza intoppi. E invece è accaduto l’esatto contrario proprio qualche giorno fa. Fa strano, perché è un po’ come se il Barcellona decidesse di licenziare Ernesto Valverde appena alzata la Champions o Manchester City e Pep Guardiola concludessero il loro rapporto una volta finito lo straordinario cammino nell’attuale edizione della Premier.
Premesso che il simpatico Roberto Frigeni, mister del Città di Dalmine, e il suo grande avversario, Luca Castellani, che siede invece sulla panchina dell’Azzano, se ci stanno leggendo, si stanno giustamente toccando perché sabato si giocano in novanta minuti il salto in Promozione, la valutazione che ci viene è che il nostro pallone non si ferma mai. Neppure una settimana per celebrare un’annata storica, che si è già tutti al lavoro per programmare la stagione successiva, partendo dalla riconferma del tecnico. C’è chi dice no e si dà l’addio, ma pure chi anni fa ha deciso che un club è per sempre, insomma finché morte non ci separi (e pure qui le corna sono di rito, ndr). Quattro i nomi che ci vengono in mente, Alberto Luzzana, Roberto Radici, Andrea Foresti e Manuel De Martini, rispettivamente nella stessa piazza da nove, dodici, quattordici e otto stagioni. Una vita.
Certi di dove saranno nel 2019-2020 gli allenatori sopra citati, nonostante ogni estate ricevano le offerte più disparate, siamo felici che il calciomercato è ufficialmente già iniziato con il solito valzer degli allenatori, il primo tassello. Ed è la prima volta negli ultimi dieci anni che si parte così presto, già a inizio maggio, con la coda play-off e play-out ancora in corso. Aspettiamoci quindi un’estate lunghissima e bollente. Sperando, noi che siamo di Bergamo, che l’ultima tendenza del pallone provinciale non contagi anche la Serie A, con un ipotetico divorzio tra Gian Piero Gasperini e l’Atalanta, autori della stagione migliore di sempre da quando esiste la Dea nerazzurra, e, proprio per questo, senza più un futuro insieme.
Matteo Bonfanti