In un contesto non semplice, il Trofeo FAIP-Perrel mantiene il suo posto in calendario. Si gioca dal 18 al 24 febbraio e inaugurerà, come sempre, la stagione dei tornei internazionali in Italia. Sarà il primo a sperimentare le nuove norme: tabellone a 48 giocatori ed evento “compresso” in sette giorni.

Si ricomincia. Anche quest’anno, Bergamo avrà il suo torneo. Sarà una 14esima edizione ancora più preziosa, da apprezzare e accarezzare. Non è facile organizzare un torneo internazionale, soprattutto se si tratta di un evento importante come il Trofeo FAIP-Perrel. La storia recente del tennis racconta di tornei, anche più ambiziosi, che sono franati dopo poche edizioni. Invece Bergamo resiste e conserva il suo ruolo di apripista dei tornei italiani, con un montepremi di 46.000 euro e una data (18-24 febbraio) che può garantire la presenza di tanti buoni giocatori, visto che si tratta dell’unico ATP Challenger in programma in Europa in quella settimana. Tante piccole cose rendono speciale l’evento del Pala Agnelli, ma forse il tratto distintivo più importante è la storia. Pochi tornei Challenger – non solo in Italia – vantano un percorso così lungo. Il progetto è partito nel 2006, quando un gruppo di amici coordinati da Marco Fermi e Gabriele Merelli si è tuffato in un’avventura tanto affascinante quanto difficile, perché mancava l’esperienza. Ma il mix tra passione, entusiasmo e competenza ha rapidamente permesso di costruire una tappa cruciale del circuito. I pezzi del puzzle hanno trovato l’incastro perfetto grazie a una serie di elementi: in primis il Palazzetto dello Sport di Bergamo – Pala Agnelli, un po’ datato ma che conserva inalterato il suo fascino e sembra cucito apposta per il tennis, con circa 2.500 posti a sedere e una visibilità fantastica da ogni posizione. Sembra quasi di essere in campo, sentire il respiro dei tennisti e “giocare” con loro. C’è poi il secondo impianto ad Alzano Lombardo, bello e moderno, che “estende” il torneo in provincia e regala a Bergamo uno dei “secondi campi” più belli del circuito. Infine la partecipazione del pubblico, sempre entusiasta e numerosa. La finale garantisce storicamente il “sold out”, ma spesso capita di trovare uno splendido colpo d’occhio anche durante la settimana.

NOVITÀ REGOLAMENTARI

Per queste ragioni, Bergamo doveva rimanere nel circuito e continuare a portare il nome della città ben al di fuori dei confini nazionali. Quest’anno non è stato facile, l’avvicinamento è stato tortuoso, ma la volontà è stata più forte delle difficoltà. Per questo, è doveroso ringraziare tutti quelli che hanno permesso di tenersi stretto il posto in calendario. Ci sono le istituzioni: la Regione Lombardia, il Comune di Bergamo e quello di Alzano Lombardo. E poi gli sponsor, che col tempo sono diventati amici. In tanti hanno contribuito a sostenere il torneo, ma dal 2012 il supporto principale arriva da due aziende di primissimo livello, ben radicate nel territorio: FAIP di Giuseppe Magoni e Perrel di Gabriele Magoni, che per il 2019 hanno garantito il loro sostegno per l’ottavo anno consecutivo. Un legame che va oltre i cartelloni pubblicitari a bordo campo, ma che ben rappresenta il rapporto tra il torneo e il territorio. Senza dimenticare il lavoro del direttore del torneo, quel Marco Fermi che dal 2006 ricopre un ruolo molto delicato con passione e competenza. È stato lui a tenere insieme la macchina organizzativa, tenendo duro nei momenti più complicati e riuscendo in quella che si può definire un’impresa. Il tutto sempre con il pieno supporto di Gabriele Merelli. Dal punto di vista tecnico, il 2019 presenterà grandi novità: l’ATP ha infatti messo in atto una vera e propria rivoluzione per i tornei Challenger. Il tabellone principale è stato portato da 32 a 48 giocatori, mentre le qualificazioni sono state ridotte da 32 a 4. Significa che ogni torneo coinvolge meno tennisti e, soprattutto, durerà due giorni in meno.

QUANTI CAMPIONI

Addio, dunque, al primo weekend dedicato alle “quali”: si partirà direttamente lunedì, col botto, già con tanti match interessanti. La riforma nasce in un contesto più ampio, che punta a migliorare la qualità del circuito professionistico: i tornei minori (quelli sotto l’egida della federazione internazionale) non garantiranno più punti per la classifica mondiale, che dunque si è radicalmente ristretta. Fino all’anno scorso comprendeva oltre 2.000 nomi, mentre dal 2019 si è ridotta a circa 700. Sono i “veri” professionisti, quelli che esprimono un livello di gioco altissimo e che sono in grado di mantenersi con il tennis. Ci sono benefici importanti anche per i tornei Challenger: la riforma farà sì che la selezione per partecipare sia ancora più severa e agguerrita. Risultato? La qualità media del Trofeo FAIP-Perrel sarà ancora più alta, senza ovviamente dimenticare le “punte”. Nella sua storia, Bergamo ha ospitato una serie impressionante di campioni. Per limitarci ai soli top-15, si ricordano Jo Wilfried Tsonga, Ernests Gulbis, Joachim Johansson, Radek Stepanek, Dominik Hrbaty, Arnaud Clement, David Goffin, Jerzy Janowicz e tanti altri. Senza dimenticare i più forti italiani degli ultimi anni. Nell’albo d’oro trovano spazio i nomi di Andreas Seppi (unico a imporsi per due volte, nel 2008 e nel 2011) e Simone Bolelli, nonché Matteo Berrettini. Lo scorso anno, il giovane romano si impose nell’edizione più “azzurra” di sempre, con tre italiani in semifinale (gli altri furono Stefano Napolitano e Lorenzo Sonego). Tra l’altro, Seppi, Bolelli e Berrettini sono punti fermi dell’attuale team di Coppa Davis. C’è poi la bella opportunità di ammirare i campioni del futuro, ragazzi oggi poco conosciuti che un domani diventeranno campioni, talvolta fenomeni. È il caso di David Goffin, che nel 2012 passò quasi inosservato al PalaNorda salvo poi arrivare in finale al Masters. Insomma, un torneo da seguire con attenzione sin dai primi turni. Dalla prima all’ultima palla.

Berrettini e Fermi

TROFEO FAIP – PERREL BERGAMO / ALBO D’ORO

2006 – Alex Bogdanovic (GBR)

2007 – Fabrice Santoro (FRA)

2008 – Andreas Seppi (ITA)

2009 – Lukas Rosol (CZE)

2010 – Karol Beck (SVK)

2011 – Andreas Seppi (ITA)

2012 – Bjorn Phau (GER)

2013 – Michal Przysiezny (POL)

2014 – Simone Bolelli (ITA)

2015 – Benoit Paire (FRA)

2016 – Pierre Hugues Herbert (FRA)

2017 – Jerzy Janowicz (POL)

2018 – Matteo Berrettini (ITA)