Si definisce X-factor quel qualcosa che non si può descrivere in maniera oggettiva o concreta. Una qualità che non si riesce propriamente a decifrare, ma che rende chi la possiede, diverso da tutti gli altri. Il 2018 del calcio bergamasco ha assistito ad una vera e propria rivisitazione di questo concetto, riassumendo l’anno appena tramontato come quello del “V-factor”. “V” come le tre regine orobiche che hanno saputo conquistare pubblico, critica e addetti ai lavori, attraverso le giocate e le imprese dei propri campioni, capaci di scrivere 365 pagine di pura e autentica passione: V come Villa Valle. V come Vertovese. V come Virtus Lovere.
Villa Valle – Il 2018 dei ragazzi di mister Tarchini (ora guidati da Mussa, ndr) si apre con una poderosa rimonta in campionato, nel Girone B di Eccellenza. Nella prima parte di stagione i giallorossi giocano, creano ma faticano a raccogliere in termini di punti l’ enorme tasso di qualità espressa. La svolta é datata 27 novembre 2017, quando una doppietta di Andrea Ferré stende la Cisanese e regala ai suoi il primo successo interno dopo mesi di digiuno. E’ il click sulla stagione dei giallorossi che da quel momento iniziano a macinare, rullando avversari su avversari, e dando vita ad un’ appassionante rimonta in classifica. A fine campionato la graduatoria recita: Sondrio 68, NibionnOggiono e Villa Valle appaiate a quota 59, ma gli scontri diretti premiano la formazione di Lecco che strappa il secondo posto. Tocca quindi passare nuovamente dal purgatorio dei Playoff per coronare quel sogno, negli ultimi anni spesso sfuggito sul più bello. Il primo dentro-fuori é contro il Verdello dell’ eterno Pellegris, ma il Villa non fa prigionieri: finisce 2-0. I giallorossi vivono un momento magico e nell’ atto seguente sbancano pure Oggiono (1-2) e volano alla fase nazionale. L’ urna abbina la corazzata del presidente Castelli ai bolzanini del St. Pauls, ma già nella gara d’andata il Villa mette il lucchetto alla qualificazione espugnando Bolzano con un secco 0-2 griffato dalla doppietta di Valli. Il ritorno, da pura formalità si trasforma in un festival del gol villese, e il rotondo 5-0 davanti al proprio pubblico vale il pass per l’ atto finale. L’ultimo scoglio che separa dalla Serie D si chiama Busto 81, seconda classificata nel girone A, alle spalle del dominatore Cavenago Fanfulla. Il 4 giugno, nel primo di due atti, il Villa va subito sotto tra le mura amiche, trafitto dalla zampata di Berberi. La strada sembra mettersi già terribilmente in salita, ma la banda Tarchini ha la forza e la tempra necessari per non andare mai al tappeto e a cinque giri d’orologio dal termine la speranza porta il nome di Mosca che realizza dal dischetto la rete che rimanda le sentenze al return match. L’ appuntamento con la storia è fissato ad Inveruno, il 10 giugno. Il Villa ha un’ unica via per aggiungere la pagina più bella ai suoi quarant’anni di storia: vincere. Jacopo Ferré mette nero su bianco le intenzioni dei suoi, propiziando l’ autorete del Busto che, dopo 10′, manda già avanti gli orobici. Il restante é un forcing disperato dei padroni di casa che sbattono a ripetizione sull’ imperforabile muro eretto davanti alla porta di Gritti. Il fortino resiste, fino alle ore 18.21, quando il triplice fischio dell’ arbitro Gemelli fa scoppiare l’estasi. La storia è scritta. Una cavalcante trionfale. Il sogno più bello, diventato un’ entusiasmante realtà.
Vertovese – Anche per la Vertovese il 2018 rimarrà scolpito nella memoria come il lungo e tortuoso viaggio che ha condotto verso l’ el dorado dell’ Eccellenza, punto più alto raggiunto nella storia del club. Come per il Villa, anche per i ragazzi guidati prima da Foglio e poi trascinati da Alberti, sono stati dieci mesi di autentica passione, con il terzo posto nella regular season maturato alle spalle della Gavarnese e a 23 punti da una Sirmet Telgate in formato alieno. Il podio del campionato é il giusto riconoscimento dopo un’ annata giocata su grandissimi livelli da un collettivo che ha impressionato per identità e qualità di gioco espresse. La roulette del dentro-fuori sentenzia la Pradalunghese come primo bivio sul cammino che conduce verso il quinto livello del calcio italiano. Squadra arcigna quella dei biancorossi di Pradalunga, che hanno chiuso al quarto posto, con gli stessi punti della Vertovese, ma in difetto nel computo degli scontri diretti. Il 5 maggio, a Vertova, i padroni di casa aggirano l’ ostacolo senza colpo ferire, grazie allo 0-0 che vale come una vittoria per via del miglior piazzamento in classifica. Pareggio preziosissimo che schiude le porte verso lo step successivo in casa della Gavarnese. Il 13 maggio, in un “Saletti” ribollente e gremito in ogni ordine di posto, i seriani piazzano il colpaccio: 1-2 firmato dal duo Patelli-Spampatti e conseguente approdo alla fase seguente, dove ad attenderli c’é la Rhodense. Nella tana del nemico, a Rho, la creatura di mister Alberti inscena uno spartito che rasenta la perfezione: difesa bunker e un calcio verticale dalla cintola in su che ammattisce la compagine milanese. Messedaglia e Tagliafferi mettono la firma in calce su un successo che vale già come una pesante ipoteca. Nel ritorno di Vertova ci sono tutti i presupposti per parlare di pura formalità ma la Rhodense é dura a morire e dopo averla sbloccata al quarto d’ora acciuffa i tempi supplementari al 94′, annullando il tesoretto vertovese. A spazzare via i fantasmi, ci pensa però Marchesi che nell’ extratime trova il sigillo qualificazione, rendendo la sconfitta per 2-1 una delle più dolci nella storia biancazzurra. Nella finalissima che mette in palio il “salto” ecco il Casazza. In casa dei futuri vincitori della Coppa Italia di categoria, la Vertovese la sblocca subito grazie a Sciortino, ma viene raggiunta dal pari di El Aouane. Sul risultato di parità serve tutta la freddezza di Procopio per realizzare il decisivo 1-2 dagli undici metri. Una vittoria che vale doppio, perché maturata in trasferta e con il ritorno da disputare nel fortino casalingo, ma memori del tentato harakiri contro la Rhodense, la tensione rimane altissima. Per sgombrare il campo da ogni pericolo, nel ritorno di Vertova i padroni di casa decidono di mettere il malloppo in cassaforte e con 40′ di spettacolo assoluto (e spellamento mani incluso nel pacchetto) infilano per tre volte la porta del Casazza. Fusar Bassini-Legrenzi-Fusar Bassini. La sinfonia più bella. La successiva e inutile doppietta di Torri é buona solo per gli amanti delle statistiche. Nel libro di storia, invece, ci finisce la Vertovese più bella di sempre.
Virtus Lovere – La Virtus Lovere é una delle favole più belle del nostro calcio. Un piccolo capolavoro di programmazione che ha permesso al club del presidentissimo Mazzucchelli di crescere anno dopo anno e di ben figurare in ogni tappa di un percorso calcistico che mira verso vette, per ora, inesplorate. La creatura gioiello del Sebino sta vivendo un periodo storico abbagliante: nel 2016 é arrivato il trionfo in Terza Categoria al termine di un campionato che dire dominato suonerebbe quasi riduttivo. L’ anno successivo, si intuisce subito che il ruolo di debuttante é un abito troppo stretto per le ambizioni di un club che in Seconda si sente soltanto di passaggio, e al quale bastano poco meno di 365 giorni per compiere un altro capolavoro che risponde alla voce “promozione”. Il doppio salto dalla Terza alla Prima é servito. Nel 2018 non é arrivata la terza scalata consecutiva, ma non sono mancate di certo le emozioni e ad un certo punto, sognare é diventato lecito: un campionato di altissimo profilo chiuso con un eccellente sesto posto, ma di fatto non sufficiente per giocarsi le proprie fiches al tavolo rischiatutto dei Playoff. Poi, però, il destino decide e insegna che può sempre aprirsi una nuova via da percorrere. Un nuovo sentiero da seminare. L’ apripista, o forse sarebbe meglio dire la provvidenza, inizia per Atletico e finisce per Chiuduno. I chiudunesi, giunti quinti in campionato proprio davanti alla Virtus, stappano lo champagne Promozione grazie alla vittoria in Coppa Lombardia che li proietta direttamente al salto di categoria evitando la tagliola dei Playoff. E’ una festa grande… per due. Perché questa vittoria libera un tassello per il dentro-fuori proprio in favore della Virtus Lovere che si ritrova tra le mani la possibilità di giocarsi la sua terza promozione consecutiva. Il sogno dura poco ed impatta con la dura realtà già dopo lo 0-0 nel primo turno contro il Castrezzato (meglio posizionato nella stagione regolare), ma la favola di una squadra che nel 2016 disputava le sue ultime partite in Terza Categoria e nel 2018 ha accarezzato il sogno di giocare le sue prime in Promozione, é uno degli highlight più belli e densi di significato di una delle realtà più entusiasmanti del nostro pallone, la quale oggi si trova nuovamente lì, a battagliare ad una manciata di punti da quell’ obbiettivo che, siamo certi, diventerà molto presto l’ennesimo traguardo da raccontare.
Michael Di Chiaro