Intanto il campionissimo che presentiamo oggi ai nostri lettori ha un soprannome bellissimo, “Fube”, nomignolo che si deve a una vecchia tradizione che c’era anni fa nella Bassa Bergamasca, precisamente a Romano, dove in paese si usava chiamare il figlio prendendo in prestito un pezzettino del nome del padre. Papà Umberto, grande appassionato di pallone, ha passato “Ube” al suo ragazzo, che si chiama Federico Bellebono, è cresciuto nell’Atalanta, ha illuminato le platee calcistiche di mezza Lombardia e proprio quest’anno ha firmato il suo 180° gol in una carriera straordinaria, prima di rompersi il legamento crociato, infortunio che ha privato l’Asperiam del suo Ibrahimovic. Dice di lui il nostro Michael Di Chiaro, collega innamorato della formazione di Spirano, seguita sia nella marcia trionfale del 2017-2018 che in questa altalenante prima parte di 2018-2019:  “Fede è un attaccante straordinario, molto forte fisicamente, ma anche con una tecnica da urlo, fortissimo in area, finalizzatore infallibile, super quando fa da sponda per i compagni che si inseriscono. E’ anche un ragazzo simpatico, in gamba, dal sorriso contagioso”.  

Un po’ di carriera: gol e giocate da campione a Zingonia per la sua Dea, la squadra del cuore, per poi spiccare il volo in Serie D con Palazzolo e Romanese. Subito si diffonde la voce che avere il “Fube” in squadra significa promozione certa e spettacolo assicurato sul rettangolo di gioco, così il centravanti di Romano ogni estate finisce al centro del mercato. Zingaro del pallone, proprio come Ibra, Bellebono cambia spesso maglia regalando annate indimenticabili sui rettangoli di gioco di Brignano, Ghisalba, Verdello, Pontirolo, Curno, Grumello, Martinengo, Agnadello, Pandino e Calcio, per arrivare all’approdo in casa Asperiam. Venti reti bellissime per il grande salto in Prima dei ragazzi di Spirano. Quest’anno, a trentasei anni, Federico Bellebono inizia nel migliore dei modi, il solito, sei golassi in appena un mese di campionato, la matricola vola e sogna il doppio salto. Si arriva al 25 novembre, siamo ad Almé, e il ginocchio di Federico fa crack. E’ una giornata sfigata per tutta la Prima categoria, perché Fede è una bellezza calcistica da stropicciarsi gli occhi e lo è anche per i tifosi avversari, che ne ammirano la classe e la tecnica sopraffina, ma anche l’umiltà in campo e fuori. Il ragazzo, chi lo conosce bene lo sa, è di quelli coraggiosi e determinati, con mille infortuni in carriera, tutti superati brillantemente, ognuno in grado di renderlo ancora più forte. E’ notizia di oggi la visita del bomber dal dottor Cortinovis per valutare un’operazione di ricostruzione che tra pochi mesi ridarà all’Asperiam e al calcio bergamasco uno dei suoi grandi campioni. Forza “Fube”!

Matteo Bonfanti