di Matteo Bonfanti
Chiedo perdono in anticipo ai ragazzi dalla Nuova Selvino per l’ora, le undici e mezza, quasi la mezzanotte, e spero che visto che domani è festa parecchi leggano questa notte il mio articolo celebrativo sui gialloblu, autori di una cavalcata straordinaria in Coppa Lombardia. Domani alle 15, martedì Primo Maggio, a Castegnato, va detto un miserabile campaccio, i seriani si giocano uno storico trofeo. Apprendiamo ora, che una vittoria nella finalissima contro i mostri sacri de La Sportiva, campioni del D di Seconda, non significa il grande salto in Prima. Quello i mitici ragazzi di mister Emilio Carobbio l’hanno già conquistato in semifinale, in quanto La Sportiva ha vinto il proprio girone lasciando quindi all’infaticabile Diego Bertocchi e ai suoi compagni il primo posto nella futura graduatoria dei ripescati, ossia la promozione al 99,9 per cento.
Che dire? Comunque forza Nuova Selvino, che domenica ad Albano è scesa in campo per onor di firma, giustamente visto l’impegno ravvicinato, una Coppa è sempre un Coppa, programmato assurdamente dal Comitato Lombardo ad appena quarantotto ore dall’ultima giornata di campionato. Evitiamo inutili polemiche e concentriamoci su quello che accadrà domani. La Sportiva è favorita, squadra quadrata, ma pure ad alto tasso spettacolare, capace di papparsi in un sol boccone le rivali in campionato. Eppure noi ci sentiamo di dire che la Nuova Selvino ha qualcosa in più, l’estrema passione del gruppo dirigente, del presidente Grigis, del diesse Carrara, del team manager Maffeis, poi la genialità di Carobbio, tecnico unico nel suo genere, una sorta di Ancelotti, bravo a far coesistere senza pestarsi i piedi i tanti talenti che si è trovato in rosa a luglio.
Sipario quindi sui calciatori gialloblù, a detta di tutti gli addetti ai lavori un po’ pazzoidi, in grado di vincerla (ma pure di perderla), con chiunque. Il leader è Michele Fiammarelli, classe 1988, ex Falco Albino, tecnica da vendere, piede caldissimo, tanti golassi pur partendo spesso da posizione defilata. Con lui alcuni giocatori che in questa stagione hanno fatto benissimo. Parliamo di Mario Magatelli, piede delizioso e ogni volta a lottare novanta minuti come un leone, del golden boy Corrado Sonzogni, e di Paolo Carrara, classe 1982, centrocampista dotato di classe sopraffina e di un’intelligenza calcistica unica, che spesso si è rivelato l’arma in più. Tanta roba dalla trequarti all’attacco, a riprova i cinquanta gol segnati in campionato, ma pure dietro la Nuova Selvino non fa fatica. Nicola Birolini è un portierone, sceso di un paio di categorie per dimostrare che il suo talento è intatto, Nicola Gualdi e Paolo Valle danno esperienza, quantità e qualità, poi – in mezzo – una certezza come Paolo Baroni, super, e tanti giovani d’oro, parliamo dei tre Grigis, manco sessant’anni in tre e la voglia di spaccare il mondo.
E, come detto, c’è mister Carobbio, che l’abbiamo detto è uno che sbaglia pochissimo, e, infine, una società solida, competente e entusiasta.
La Nuova Selvino è una bella favola ed è già in Prima. E domani a Castegnato può conquistare anche la Coppa Lombardia. Crediamoci!