Piacere dell’esplorazione, cura dei dettagli, concentrazione, passione. Sono caratteristiche comuni a molti dei cicloamatori che torneranno il prossimo 6 maggio a Bergamo, per l’edizione numero 22 della Granfondo Internazionale Felice Gimondi Bianchi. Ma rappresentano anche dei trait d’union con l’artista scelto quest’anno dagli organizzatori di G.M. Sport, nell’ambito della preziosa collaborazione con la Fondazione Creberg: Giovanni Bonaldi, classe 1965, bergamasco di Serina, dove attualmente vive e opera nella sua casa natale trasformata in studio e rifugio della sua creatività.

Le opere di Bonaldi saranno esposte nella Sala Traini (Creberg Bergamo) in occasione della conferenza stampa di presentazione della GF Gimondi Bianchi – l’11 aprile – e nel week-end della manifestazione all’interno del Lazzaretto, storica struttura nel cuore di Bergamo che ospita il Villaggio Felice Gimondi. In passato G.M. Sport e Fondazione Creberg – sotto il coordinamento del segretario generale della Fondazione Credito Bergamasco, Angelo Piazzoli – avevano focalizzato le opere di Marco Ceravolo, Valentina Persico, Giorgio Paris, Hemo, Steven Cavagna, Tiziano Finazzi, Zaccaria Cremaschi, Marinella Bettineschi, Trento Longaretti e Fabio Agliardi.

Giovanni Bonaldi si è formato al Liceo Artistico Statale di Bergamo e alla NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano, dove Gianni Colombo lo ha introdotto nel mondo delle avanguardie, esortandolo a ricercare soprattutto in direzioni e tecniche sconosciute. Determinanti per la sua formazione sono stati Lucio Del Pezzo, Renata Boero, Kengiro Azuma e Umberto Mariani. Al termine degli studi Bonaldi è stato nominato assistente di Gianni Colombo presso l’Accademia nel corso di “Strutturazione dello Spazio”, successivamente docente di discipline pittoriche al Liceo Artistico Statale di Treviglio e poi di Bergamo. L’amicizia con la poetessa Alda Merini ha dato il LA al progetto “Curva di fuga”, libro d’artista pubblicato nel 1997, comprendente scritti inediti della poetessa e le incisioni più significative di Bonaldi.

Negli ultimi anni Bonaldi si è accostato alla cultura ebraica, che ha approfondito e assimilato, rivestendo di spiritualità la sua arte: fra gli esempi, il libro d’artista dal titolo “Una poesia per ogni giorno della settimana di Linda” con poesie di Arturo Schwarz, cinque incisioni e due disegni di Giovanni Bonaldi, edito da Mudima (2011) e i disegni, gli scritti e i dipinti ispirati al viaggio in Israele. Di recente ha anche approfondito gli studi sull’artista suo conterraneo Jacopo Negretti detto Palma il Vecchio (Serina, 1480 – Venezia, 1528) sfociati in una serie di lavori esposti, fra l’altro, al Museo ALT di Alzano Lombardo per conto di Fondazione Creberg. Per la Fondazione l’artista ha inoltre realizzato una installazione site specific dal titolo “Stagioni”, ispirata alla natura incontaminata della sua valle d’origine e collocata nel Salone Principale di Palazzo Creberg in occasione dell’evento Art2Night 2017.

Ad ogni edizione della Granfondo Internazionale Felice Gimondi Bianchi – spiega Beppe Manenti, organizzatore dell’evento – ci poniamo l’obbiettivo di dare spazio ad aspetti che, seppur lontani dall’attività sportiva, sono comunque parte integrante della nostra società e del territorio a cui siamo profondamente legati. Arte e sport pedalano insieme per un giorno, aspetti diversi ma complementari della stessa storia, la nostra“.