ZINGONIA – L’ottovolante nerazzurro? Col segno meno e a rischio di atterraggio poco morbido sulle terga. Un paio dietro la lavagna, sei in infermeria: “Il mitico Arrigo Sacchi ha sempre detto che, quando allenava, più degli assenti a preoccuparlo era l’assenza dei presenti. L’ha ricordato anche l’altra sera”, esordisce Stefano Colantuono, che domani tocca quota quattrocento panchine da professionista (escluse le coppe). Ma con il dubbio amletico del modulo ad affacciarsi alla finestra e due baby – il difensore Caldara e il mezzodestro Pugliese – aggregati ai venti “big” per intruppare i rincalzi di energie fresche, il match program di Atalanta-Bologna assomiglia in modo sinistro a un bollettino di guerra.
Pronti, via. I conti che non tornano mai della vigilia cominciano con Carmona e Denis squalificati: “Anche all’arbitro può capitare la giornata storta, ma non aggrappiamoci ad alibi. La direzione di gara a Livorno è stata solo il contorno a una domenica negativa. Piuttosto vorrei evitare di giocare in inferiorità numerica com’è successo nelle ultime due trasferte”. E non ci vuole una cima per intuire che il cacciucco andato di traverso nel lunch game dell’undicesima non è ancora metabolizzato: “Per colpa nostra abbiamo dovuto rinviare una volta di più l’ennesima piccola possibilità di crescita. Un pareggino non avrebbe rivoluzionato la classifica, che rimane sempre piuttosto corta. E basta mollare un attimo per ritrovarsi la frittata già fatta”. I nomi dei prescelti, stavolta, si deducono per esclusione: Bellini, Yepes, Lucchini, Nica, Giorgi e Bonaventura sono fuori causa. Come il Tanque, costretto a cedere la ribalta a Livaja: “Ma non parliamo di grande occasione per Marko, le sue chanches le ha sempre avute. Ha quasi sempre giocato: se è partito spesso dalla panchina, è perché non ritenevo si stesse esprimendo su livelli a lui consoni. Nel calcio siamo tutti figli delle prestazioni”. Accanto al croato ci sarà presumibilmente De Luca (con Marilungo a scalpitare: “Brienza rientra ma non ha la condizione”, precisa l’uomo sulla tolda di comando), mentre dalla posizione di Maxi dipenderanno le scelte tattiche: alto a sinistra, e allora sarà 4-4-2, o fra le linee per la riedizione del 3-4-1-2 anti-Inter contro una formazione dal modulo mazzarriano come quella di Pioli (3-5-1-1)? Il Cola non scopre le carte: “Non ci sono misteri, abbiamo lavorato su due alternative. Non è quello il nostro problema. Ci sono valutazioni da fare in base a quello che i singoli hanno fatto vedere in settimana. Maxi ha fatto molto bene con l’Inter dietro le punte, ma lui non è certo un giocatore statico: va alla ricerca di fette di campo dove poter inventare come sa. Magari parte in mezzo e svaria sulle fasce per andare a prendersi palla: è un attaccante esterno d’origine”.
Tradotto in parole povere, davanti a Consigli maglia garantita per Stendardo, Scaloni e Canini; se si giocherà a quattro, l’argentino coprirà la corsia destra con Raimondi alto e Del Grosso in ogni caso preferito a Brivio dalla parte opposta. In mezzo, dopo l’escursione in terza linea all’Ardenza, Migliaccio tornerà a mordere i garretti in supporto a Cigarini. Magari rinculando per tagliare i rifornimenti a Diamanti, il faro rossoblù: “Non c’è solo lui, a centrocampo gli avversari di turno mi paiono ben messi – obietta il tecnico atalantino -. Cristaldo in avanti offre garanzie: se non sei nessuno, mica togli il posto a Bianchi”. Proprio Rolly è nella pattuglia degli ex sull’altra sponda, insieme a Garics (che farà l’esterno destro) e ad Acquafresca (sospeso tra panca e tribuna): “Il Bologna viene da una striscia positiva e s’è ripreso dopo un avvio un po’ stentato. Una squadra degna del massimo rispetto, anche perché si tratta di una diretta concorrente”. Quanto al record personale (fonte: Football Data), al Cola sembra interessare il giusto: “Non proverò nulla di particolare. Preferisco emozionarmi vincendo, per dare ulteriore ossigeno alla classifica e vivere serenamente la pausa per le nazionali”.
Simone Fornoni