Bergamo

– L’Atalanta riprende il viaggio e si avvia a disputare, prima della prossima sosta di metà novembre, altre cinque partite che ci faranno comprendere, probabilmente in modo definitivo, di che pasta è stata plasmata. Domenica a mezzogiorno e mezzo con la Lazio, poi sabato pomeriggio a Marassi con la Sampdoria, martedì 29 ottobre in casa con l’Inter e, infine, Livorno e Bologna al Comunale. Un’avversaria proibitiva (Inter), un’altra quasi (Lazio) e tre dirette concorrenti (Sampdoria, Livorno e Bologna). Insomma un sostanzioso assaggio di tutte le variabili di questo campionato.
Dunque, è arrivato il turno al Comunale della Lazio che quando incrocia gli atalantini colleziona punti su punti e infatti l’ultimo successo nerazzurro risale al 17 giugno 2006, prima giornata del girone di ritorno, esordio in panchina di Mutti e vistoso tre a zero atalantino con il gol di Padoin e la doppietta di Doni, poi solo sconfitte senza dimenticare la sconfitta all’Olimpico nella prima di campionato di quella nefasta stagione. Precedenti che contano ma per fortuna le partite hanno sempre storie e vicende diverse. L’Atalanta torna al Comunale dopo due successi che hanno rimesso le cose a posto e hanno proposto una posizione di classifica più che lusinghiera con i sei punti di vantaggio sulla Sampdoria, prossima avversaria. Nessuno mette in dubbio la superiorità tecnica della Lazio che, nonostante un avvio piuttosto discontinuo, mira alle zone alte della classifica. Certo i tredici punti di distacco dalla Roma scottano e pesano in modo eccessivo in casa laziale e già da domenica la squadra di Pektovic vuole ridurre questo divario e allora per ridimensionare queste intenzioni ci vuole, appunto, l’Atalanta vista contro l’Udinese.
Non stiamo qui a ripeterci ancora sul modulo, ormai il 4-4-1-1 si è consolidato e ha dato i primo frutti, adesso, invece, serve in campo la ritrovata condizione di molti giocatori che nelle prime giornate davano scarso affidamento. Sono migliorati tutti e i risultati sono arrivati. Colantuono va sul sicuro e quasi certamente confermerà la squadra che ha vinto a Verona. Un solo ballottaggio e riguarda la fascia sinistra: la maglia se la giocano Del Grosso e Brivio che, al Bentegodi, ha finalmente convinto con una prestazione solida e sicura. Da quello parti si farà vedere Candreva e quindi non sono ammesse distrazioni. In difesa assente il bergamasco Biava e Konko e a centrocampo Ledesma sostituito dall’argentino Biglia. Toccherà ai centrocampisti atalantini ribaltare l’andamento della partita: quattro contro tre con Bonaventura, a sinistra, che può infilarsi tra Onazi e Candreva e Raimondi, a destra, incunearsi tra Hernanes e Lulic. In mezzo Cigarini e Carmona a far da filtro. Un’altra partita a scacchi e le pedine da muovere sono d’alta qualità. Basta crederci fino in fondo.
Giacomo Mayer