DIMOSTRAZIONE SITTING-VOLLEY A GRASSOBBIO

Seduti per lottare insieme: questo è lo spirito che permea dalle azioni che i dodici giocatori di sitting-volley hanno eseguito nel match dimostrativo nell’impianto cittadino delle scuole medie di Grassobbio.
Sì, oggi Grassobbio ha aperto i propri orizzonti del volley, aprendosi alla nuova realtà del volley per persone con disabilità. I sei giocatori in campo erano una squadra mista del Missaglia Sitting-Volley, guidati dall’attuale capitano dell’Ital-sitting volley Paolo Gamba, brembatese d’origine contro cui si sono confrontati dieci giocatori della serie D femminile e C maschile del paese orobico che con grande entusiasmo si sono cimentati in questa nuova ed entusiasmante impresa sportiva: dimostrare che il volley supera anche la disabilità. Molto spesso, infatti, siamo portati a pensare che il volley possa essere giocato solo da persone normodotate e allenate fisicamente che tra schiacciate, pipe, fast e bagher infiammano il pubblico nei palazzetti. Ma nel silenzio, in due anni di vita, i disabili sono ascesi con questa disciplina studiata apposta per loro e la nazionale italiana, pur non essendosi qualificata per le Paralimpiadi di Rio 2016 hanno partecipato nel 2015 al primo storico Europeo nel nord Germania, a Watrendorf, rimediando una sfortunata dodicesima posizione dopo la sfida con i lettoni. Erano inseriti nel pool A con Germania, Russia, Polonia, Croazia, ossia tutte squadre forti e dove l’albo d’oro parla balcanico con il dominio incontrastato della Bosnia-Erzegovina. Le regole rispetto al volley tradizionale sono le stesse ma con leggere modifiche: il campo è leggermente più ridotto (10×6 m anziché 9×9 m) e la rete è bassa circa la metà dell’altezza abituale. Fondamentale è che una porzione del tronco degli atleti deve essere a contatto con il suolo.
La sfida di oggi, al meglio dei tre set conteggiati nella forma canonica dei venticinque punti, ha visto primeggiare 25-22 i padroni di casa di Grassobbio, mentre nel secondo a superarsi sono stati gli ospiti 2 5-23. Alla bella sono stati ancora i padroni di casa ad imporsi 25-17. Da segnalare che tutti hanno dato il loro contribuito nel pieno spirito olimpico, ossia con la sportività che deve sempre emergere, creando a volte anche piccole papere per dimostrare che non si è mai arrivati: c’è sempre un gradino in più da superare.

INTERVISTA ESCLUSIVA A CAPITAN PAOLO GAMBA, DI BREMBATE (BG)
“Il sitting volley” dice Paolo Gamba, brembatese di nascita “è importante affinché anche un disabile possa fare sport. Questo sport è molto bello perché si integra il gioco con ragazzi disabili e ragazzi normodotati, giocando a terra ed abbattendo quindi ogni barriera che si potrebbe creare. La nazionale italiana è una nazionale giovane, esistente da due anni, che quindi non ha ancora la necessaria esperienza per poter contrapporci in maniera decisa a sodalizi nazionali fortissimi a livello europeo che hanno saputo dire la loro anche a livello mondiale. Quando si gioca a questo sport, più che la disabilità uno apprezza l’abilità dell’atleta nel gesto tecnico che compie e nella forza d’animo che ha nel voler dare sempre il massimo. Lo sport aiuta molto chi ha dei problemi. Siamo riusciti oggi, anche grazie alla POG Volley Grassobbio, a portare in questo palazzetto davanti a tutta questa folla la dimostrazione di uno sport che c’è già dal 1956 ma in Italia è nuovo. Da queste esibizioni speriamo di ricevere negli anni nuovi appassionati.”

Stefano Nava

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