Bergamo

– Abbiamo contattato telefonicamente Antonino Bernardini, ex giocatore di Atalanta e Roma, dopo il suo esordio vincente da allenatore della Rivoltana:
Allora Antonio, quali sono state le tue emozioni per la “prima” da allenatore?
“Emozioni poche. Ormai sono abituato a questo mondo, quindi non c’erano sensazioni particolari per il debutto da tecnico”.
Visto che la squadra arrivava da alcuni risultati negativi (1 solo punto nelle prime 4 di campionato) su quali aspetti hai lavorato maggiormente per centrare la vittoria al debutto ?
“Ho lavorato soprattutto sulla mentalità della squadra. Arrivavamo da 7 partite difficili, quindi ho pensato che la cosa più giusta da fare fosse quella di intervenire nella psicologia e invertire i fattori mentali negativi dei ragazzi”.
Quali sono i tuoi modelli come allenatori?
“Sinceramente non ho modelli a cui m’ispiro, cerco di trovare la mia strada attraverso le mie idee e la mia concezione del calcio, il tempo mi farà da giudice”.
Qual è ora il tuo obbiettivo?
“L’obbiettivo è sempre quello d’inizio anno, cioè la salvezza. Siamo partiti in sordina ma ora attraverso il lavoro speriamo di risollevarci presto. Vedremo di partita in partita senza fare troppi calcoli o ragionamenti”.
Una piccola provocazione, Non c’è la voglia di tornare dall’altra parte del campo?
“Ormai sono tre anni che ho smesso di giocare. Ovvio, se vedo un pallone lo calcio in porta, ma non c’è la voglia di tornare, quello no”.
Chiudiamo ringraziando “Il Prof” per la solita disponibilità e gentilezza.
FD