di Gioia Masseroli

La storia del Chievo: quattro semplici parole per descrivere al meglio Sergio Pellissier. E c’è ben poco da aggiungere se non che in Italia i giocatori considerati le così dette “bandiere” sono sempre più rari e l’attaccante gialloblu è uno di loro. In questi 14 anni nei quali ha indossato la maglia del Chievo, di partita in partita, ha scritto la storia di un club, un club al quale è sempre stato fedele, onorando con continuità i propri colori.
Sergio non è un semplice capitano che nel corso della sua carriera ha dimostrato – a suon di gol – di essere un attaccante di un certo calibro, in grado di creare scompiglio anche nella difesa più solida, prima di tutto questo è una grande persona. E come lui ce ne sono davvero pochi: alla base di un capitano esemplare per tutti i giovani, c’è sempre un grande uomo. Campioni non si è solo in campo, quando si indossano una maglia colorata e un paio di scarpette con i tacchetti, ma lo si è anche fuori dal rettangolo verde, nella vita di tutti i giorni.
La carriera. Sergio muove i suoi primi passi nel mondo del calcio con il Torino, dove nel 1997, fa il suo esordio in Serie B; un anno più tardi passa al Varese e contribuisce a guidare il team verso i play off. Il ragazzo viene notato subito dal Chievo Verona, il quale acquista il suo cartellino. Ma si sa, prima di diventare “grandi” bisogna passare dall’inevitabile gavetta, per accumulare esperienza, ovvero quel dettaglio che, forse, è in grado di far fare ad un calciatore il salto di qualità. E così avviene: Pellissier viene girato in prestito alla SPAL, dove vi resta per ben due anni totalizzando 17 reti con 44 presenze.
Ed ecco che, nella stagione 2002-2003, il ragazzo è pronto per indossare finalmente la maglia gialloblu, dimostrando di avere le qualità e il carattere necessario per ritagliarsi un posto da titolare. Sigla il suo primo gol con i clivensi contro il Parma e chiude questo suo primo campionato con i veronesi con 25 presenze condite da 5 gol. Sempre nello stesso anno, fa il suo debutto in Coppa UEFA contro la Stella Rossa Belgrado.
Nel corso della stagione successiva, 2003-2004, arriva per l’attaccante la prima doppietta nella massima Serie italiana, ai danni del Siena.
Brillante ed indimenticabile l’annata del 2005-2006, quando la squadra veronese conclude il campionato con una grandiosa quarta postazione in classifica, giocando i preliminari di Champions League. Sergio si rende protagonista e uomo decisivo in diverse circostanze: realizza il gol valido per il 2-1 finale contro il Milan, sancendo la vittoria della propria squadra, e partecipa con un’altra rete al pirotecnico 4-4 nell’incontro con la Roma. Nel corso di questo campionato, l’attaccante originario della Valle d’Aosta, va pure in doppia cifra, scaraventando la sfera in rete per ben 13 volte.
Nel 2006-2007 le cose non sono girate per il verso giusto in casa Chievo e i veneti si vedono costretti alla retrocessione in Serie B; anche qua, non mancano piccole note di soddisfazione per il bomber che mette a segno due reti contro Milan e Roma.
Si riparte dalla Serie B e il Chievo ha un nuovo leader: Sergio Pellissier, che indossa per la sua prima stagione la prestigiosa fascia da capitano. Un traguardo più che meritato. I clivensi riconquistano dopo solo un anno la massima Serie e l’artefice principale di questa impresa è sempre lui: 22 gol e, signori e signori, 4 doppiette, ai danni di Avellino, Vicenza, Spezia e Bari.
Nelle stagioni a seguire il capitano non si smentisce di certo: nel 2008-2009 realizza una fantastica tripletta (la prima in Serie A) contro la Juventus, rifilando tre gol a Buffon, e una doppietta alla Lazio.
Nell’occasione dell’incontro tra Chievo e Lazio, il 6 febbraio del 2011, Pellissier festeggia le sue 300 presenze con la maglia del Chievo. Un prestigioso record, destinato a diventare sempre più grande. Il 2 febbraio 2012, contro il Novara, per l’attaccante arriva il 100° gol in gialloblu.
E i record non sono ancora finiti: esultando per la rete personale, valida per la vittoria del match col Bologna del 26 agosto 2012, il capitano celebra anche la sua presenza numero 300 in Serie A. Nel 2014, le presenze con la maglia veneta diventano 400.
Nel corso della sua carriera, Sergio ha realizzato reti un po’ a tutte le squadre italiane, tra cui l’Atalanta: il 24 maggio 2015, al Bentegodi, firma il gol del definitivo pareggio, negando ai bergamaschi la possibilità di tornare a casa con i tre punti.
Nella stagione in corso Sergio è andato in rete in cinque occasioni: ha realizzato il gol vittoria, all’83’, contro il Carpi e nel turno infrasettimanale ha messo a segno una stellare doppietta contribuendo al travolgente 5-1 della propria squadra hai danni del Frosinone (al 47’ si presenta sul dischetto di fronte a Leali e non sbaglia, mentre a dieci minuti dalla fine firma la rete del definitivo 5-1).
Dando un’occhiata alla sua carriera in gialloblu i numeri parlano davvero chiaro: 423 presenze, condite dalla bellezza di 120 reti.
È bastato poco a Sergio Pellissier per diventare un campione indiscutibile e il leader assoluto dei clivensi: un pizzico di umiltà ed un innato senso del gol. Tanto di cappello al numero 31 del Chievo.