Albano Sant’Alessandro
– Un viaggio di due giorni all’insegna di tennis e arte, per crescere sia dal punto di vista tennistico, sia da quello culturale. È l’ennesima iniziativa di rilievo promossa dalla Fabiani Tennischool di Albano Sant’Alessandro, che per sabato 12 e domenica 13 ottobre ha deciso di organizzare una trasferta a Padova aperta a tutti, anche a chi non è socio né membro della scuola tennis. Un viaggio che prevede da una parte la visita, sabato pomeriggio, alla città veneta, con un occhio di riguardo particolare per la rinomata Cappella Degli Scrovegni, sede di un ciclo di affreschi di Giotto del XIV secolo. Dall’altra i quattro campi coperti del Tennis Club Montecchia, pronti il giorno seguente ad accogliere numerosi incontri. Quelli che nel gergo calcistico si chiamano amichevoli e che servono per verificare la condizione in vista dei grandi appuntamenti. L’intenzione della responsabile Cinzia Fabiani è quella di permettere ai propri ragazzi di confrontarsi con giocatori di pari età e categoria, ma provenienti da realtà diverse, come quella del circolo ospitante. “Circa venti coloro che hanno deciso di aderire alla trasferta – spiega la Fabiani – ma ci sono ancora una decina di posti liberi. Partiremo sabato pomeriggio alle 14, per tornare il giorno successivo intorno alle 19. La quota, comprensiva di viaggio, hotel, pasti, visita alla Cappella e giornata di tennis, è di 130 euro”.
Sempre restando in tema ‘iniziative particolari’, non sono da trascurare i due ‘Family Day’ (giornate della famiglia): la prima, domenica 27 ottobre ad Albano Sant’Alessandro. La seconda, la domenica successiva a Urgnano, nell’altra sede della scuola tennis orobica. Si tratta di appuntamenti organizzati ormai da parecchi anni, con l’obiettivo di accogliere la ripresa della scuola. “È una giornata di festa in cui ogni allievo porta al centro un familiare con cui prenderà parte a un torneo di doppio”, spiega. Alla fine vengono premiate le migliori quattro coppie, e anche gli atleti più giovani in gara. Ma quello che conta, ovviamente, non è chi arriva in fondo al torneo, ma lo spirito di unione e socializzazione che la giornata va a creare. “Come sempre, per noi non va dimenticato che il tennis deve rappresentare in primis un veicolo di crescita e aggregazione, e queste iniziative sono l’occasione ideale per farlo. La gente l’ha capito e lo apprezza, come dimostrato dall’edizione dello scorso anno, quando (contando ambedue le tappe, ndr) ci furono in gara quasi settanta coppie”.