Giana Erminio – AlbinoLeffe 0-0Giana (4-3-1-2):

Paleari 6; Perico 6 (32′ st Capano 6), Bonalumi 6, Montesano 5.5, Solerio 6.5; Pinto 6 (13′ st Bruno 6), Biraghi (k) 6,5 (42′ st Sanzeni sv), Augello 6.5; Marotta 7; Cogliati 6.5, Perna 6. A disp.: Sanchez, Sosio, Costa, Greselin, Grauso, Brambilla, Rossini, Romanini. All.: Albè 6.

AlbinoLeffe (4-3-3): Amadori 7.5; Checcucci 6.5, Vinetot 6, Magli 6, Ferretti 6.5; Muchetti 6.5, Dalla Bona 6.5, Legras 5.5; Soncin (k) 6 (48′ st Martino sv), Girardi 6 (40′ st Calì sv), Stronati 6 (19′ st Ravasio 6). A disp.: S. Cortinovis, M. Cortinovis, Paris, Mandelli, Nichetti. All.: Facciolo 6.

Arbitro: De Tullio di Bari 6 (Lipizer di Udine, Bassutti di Maniago).

Note: ammoniti Soncin, Cogliati, Marotta, Biraghi, Legras e Muchetti. Espulso Legras al 39′ st per somma di ammonizioni (gioco scorretto). Corner 8-4, recupero 1′ e 4′.

Gorgonzola (Milano) – Il cambio della guardia val bene un brodino. Magari più saporito del solito, ma l’occhiale nella tana della Giana per l’AlbinoLeffe, che s’è fatto scudo delle paratissime di Amadori, non cambia di granché le prospettive del rush finale: penultimo posto, 19 punti e nessuno che la metta con regolarità, playout certi a meno di una serie di miracoli. L’unica variazione sostanziale al copione del tandem post-Sesia Facciolo-Zanchini (mister, il terzo dopo Sassarini e il torinese neo esonerato, e collaboratore tattico) è il ritorno di Vinetot al centro della difesa con Checcucci stantuffo sulla destra.

Rientrava dalla squalifica Muchetti ma mancavano proprio per motivi disciplinari Banegas, Danti e Perini; di là stop a Polenghi. Le azioni più pericolose, nel bel mezzo di un sostanziale equilibrio, nella prima metà piovono praticamente tutte da palle inattive. Ovvero un paio di angoli (battuti da Augello) per i portacolori della Martesana e una punizione bluceleste: al  16′ e al 19′ i prodigiosi riflessi di Amadori sbarrano la strada alla girata ravvicinatissima di Biraghi (servito di sponda da Bonalumi) e alla stoccata volante di Montesano, mentre Girardi svetta alla mezzora sul piazzato di Dalla Bona dalla destra vedendosi dire di no da Paleari che alza il suo cabezazo sopra il montante. Ma la chance più abnorme è di marca seriana a un amen dall’intervallo, quando Soncin (il giallo gli farà saltare il prossimo turno) approfitta di una dormita di Montesano ma perde troppo tempo per l’allungo a Stronati che in spaccata non inquadra lo specchio.

La ripresa si apre con la volée di Muchetti dal limite di poco a lato sul tiro dalla bandierina di Dalla Bona e la deviazione imperfetta ancora del numero 11 (10′) sul servizio dall’out di Ferretti. I locali, in difficoltà sul forcig e soprattutto sul pressing alto, calano l’asso di Sasà Bruno (doppiettista all’andata e autore di un terno secco nel 4-0, sempre a Bergamo, il 31 agosto nel gironcino di coppa) e la trazione anteriore con Marotta arretrato in mediana sforna due pallonesse: il mancino liftato di Perna al 16′ fuori d’un soffio e il filtrante dell’ex trequartista al ventesimo che Cogliati spreca facendosi chiudere il diagonale dall’estremo bergamasco. I biancazzurri non riescono ad affondare il colpo e devono guardarsi le spalle solo da Checcucci, che al 36′ incoccia maldestramente di tibia l’angolo del suo play scarsocrinito. A complicare le cose ci si mette Legras, che infila il secondo giallo entrando duro su Cogliati, e al secondo di recupero a salvare capra e cavoli per i Facciolo-boys è di nuovo l’uomo tra i pali, bravo a ipnotizzare Bruno sull’uno-due con Perna. Dopo la pausa pasquale si riprende in casa: lunedì 4 aprile, alle 20, ospite il Pro Piacenza.

Effe